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6 Marzo 2014

Valori molto alti di tripsina allo screening neonatale FC inducono sensibilmente al sospetto di malattia FC

Autore: Daniele
Domanda

Sono Daniele, il padre di una bambina che – eseguita l’amniocentesi – risulta portatrice sana [ΔF508] di fibrosi cistica, “ricercando” solo 33 mutazioni. Eseguito al 3° giorno dalla nascita lo screening neonatale, il valore della tripsina risulta molto alto: pari a 180. La bambina negli ultimi 15 giorni è cresciuta di solo 200 grammi, oggi ha 25 giorni. Invece di ripetere il test della tripsina decidiamo di eseguire subito il test del sudore. In attesa, Vi chiedo: un valore così alto ci deve di per sé portare a pensare ad una diagnosi di fibrosi cistica “certa” o “molto più probabile” rispetto al caso in cui avesse avuto valori di tripsina pari a 60, 70, 80? Ringrazio anticipatamente. Saluti.

Risposta

La tripsina elevata nel sangue del neonato (dato che viene utilizzato nello screening neonatale della FC come “tripsina immunoreattiva” o IRT) è un segno generico di sofferenza del pancreas ed è abituale nei neonati con fibrosi cistica, ma non è il dato che in via definitiva faccia diagnosi di fibrosi cistica. In questo caso sappiamo che la bambina è portatrice della mutazione DF508 (non abbiamo capito se diagnosticata con amniocentesi o dal centro screening) e non possiamo essere certi che non esista una seconda mutazione più rara che il test standard di 33 mutazioni non avrebbe messo in evidenza. Comunque, è giusta la considerazione che, a fronte di un valore elevato di tripsina, il risultato del test genetico (che indicherebbe la presenza di una sola mutazione e quindi uno stato di portatrice sana), deve essere messo in dubbio e si deve subito ricorrere al test del sudore.

Non sappiamo quale sia la soglia di normalità che questo centro screening si è dato per i livelli ematici di tripsina del sangue nel neonato (in genere è intorno a 50) ma comunque quello riferito è veramente “molto alto”, tale da far ritenere “molto probabile” che sia in causa la malattia fibrosi cistica, piuttosto che uno stato di portatore sano. In effetti è vero che il livello di tripsina nel sangue alla nascita è, in qualche misura, in correlazione con la presenza di un gene CFTR normale o mutato: la tripsina risulta al di sotto di una certa soglia quando il gene CFTR è normale, si innalza in alcuni casi quando c’è una copia mutata del gene (portatore sano) e (in genere) è ancora più alta quando ci sono due copie di CFTR mutato. Però va detto che questa correlazione quantitativa non si verifica sempre e non è così puntuale. La tripsina ha un andamento abbastanza caratteristico della malattia FC, ma non specifico al 100%. Per questo non presenta un confine netto dei valori fra le varie condizioni, anche se è vero che “in generale” il collocarsi al di sopra o al disotto di una certa soglia rende più probabile l’appartenenza ad una condizione piuttosto che ad un’altra (sano, portatore sano, malato).

Sappiamo che nei bambini che presentano tripsina elevata alla nascita (e che non hanno la FC), vi è un’incidenza tre volte maggiore, rispetto a quelli tripsina-negativi, di portatori sani di una mutazione del gene CFTR. In altre parole i portatori sani di FC tendono ad avere valori di tripsina più alti dei non portatori, anche se non tutti i portatori hanno tripsina alta alla nascita.

Quindi, fino alla risposta del test del sudore rimane aperta la possibilità che questa bambina sia portatrice sana di DF508 o sia un caso di falsa positività.

Si vedano altre informazioni su questo problema nelle domande del 10.08.07 (I falsi positivi allo screening neonatale FC) e del 29.08.07 (Ancora sui falsi positivi allo screening neonatale CF) e http://www.fibrosicisticaricerca.it/domanda-e-risposta/Tripsina—correlazione-con-la-fibrosi-cistica, 28/06/2007.

G. Borgo


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