In Italia molte persone FC hanno mutazioni rare orfane di terapia. Lo studio si proponeva di studiare il difetto causato da queste mutazioni e valutare la loro responsività ai farmaci modulatori, con l’obiettivo finale di identificare la migliore opzione terapeutica disponibile. Ciò è stato ottenuto attraverso l’uso di cellule nasali dei pazienti, raccolte mediante spazzolamento nasale e coltivate in laboratorio usando metodologie consolidate. Questi modelli ex vivo sono stati usati per studiare l’espressione di CFTR, valutarne l’attività e la risposta ai modulatori.
Grazie alla collaborazione con vari Centri FC sono stati reclutati 150 individui portatori di mutazioni orfane (quali P5L, G85E, R347P, N1303K, I506V, T1036I, V317A, R1066C, M1V, L1077P e altre). Studi elettrofisiologici e biochimici effettuati sulle cellule nasali dei pazienti hanno permesso di caratterizzare il difetto molecolare causato dalle mutazioni e la responsività ai modulatori di CFTR approvati e a composti in fase preclinica. Gli studi hanno dimostrato che alcune di queste mutazioni sono sensibili ai modulatori: in particolare, circa il 50% delle persone reclutate ha una mutazione che può essere recuperata dall’uso combinato di un potenziatore e correttori e potrebbe trarre beneficio dal trattamento con questi farmaci.
Il gruppo di ricerca ha ottenuto interessanti risultati anche dalle analisi molecolari del trascritto di CFTR (cioè della molecola di RNA che porta le informazioni per la produzione della proteina) in persone che portano mutazioni frameshift (cioè che portano allo slittamento del codice di lettura). Infatti, mentre in questi casi ci si aspetterebbe la degradazione del trascritto anomalo, i risultati del progetto dimostrano che, quando la mutazione è nella zona iniziale della sequenza di DNA di CFTR, il trascritto è presente e potrebbe permettere la produzione di una proteina priva della parte iniziale. Gli studi dei ricercatori sono adesso rivolti a capire se questa proteina mutata mantenga una attività e se sia responsiva ai modulatori.
In Italy, many CF people carry rare, orphan mutations. The study aimed to investigate the defect caused by these mutations and to evaluate their responsiveness to modulators, with the ultimate goal of identifying the best therapeutic option available. This was achieved through the use of patients’ nasal cells, collected by nasal brushing and cultured using established methods. These “ex vivo” models were used to study the expression of CFTR, evaluate its activity and response to modulators.
Thanks to the collaboration with various CF centers, 150 individuals were recruited, carrying orphan mutations (such as P5L, G85E, R347P, N1303K, I506V, T1036I, V317A, R1066C, M1V, L1077P and others). Electrophysiological and biochemical studies carried out on nasal cells have allowed to characterize the molecular defect caused by the mutations and the responsiveness to already approved CFTR modulators and compounds in the preclinical phase. Studies have shown that some of these mutations are sensitive to modulators: about 50% of the individuals recruited have a mutation that can be saved by the combined use of a potentiator and correctors and could benefit from treatment with these drugs.
Interesting results also came from the molecular analyzes of the CFTR transcript (i.e. the RNA molecule that carries the information for protein synthesis) in people who carry mutations that cause a shift in the reading code. In these cases, degradation of the transcript, highly aberrant, would be expected, while the project’s results have shown that, when the mutation is in the initial portion of the sequence, the transcript is present and could allow the production of a protein which however lacks the first part of the sequence. The studies of the research team now aim at understanding whether this mutated protein maintains some activity and can be rescued by modulators.
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