Gli esperimenti si sono svolti studiando il comportamento di Stenotrophomonas maltophilia messo a contatto con cellule respiratorie. In particolare sono stati studiati i meccanismi che gli danno capacità di muoversi, di aderire e invadere le cellule respiratorie (motilità, aderenza, invasività).
Si è così visto che il batterio si muove per mezzo di un “flagello” : è stato identificato per la prima volta il gene che presiede alla sintesi del flagello. Ed è stato anche visto che il batterio si difende dagli antibiotici attraverso la produzione di un biofilm che lo avvolge quando si aggrega ad altri batteri dello stesso ceppo. Infine alcuni ceppi di Stenotrophomonas maltophilia (dei tredici studiati) si sono dimostrati più pericolosi di altri perché in possesso di geni , che sono stati identificati, responsabili della loro capacità di sopravvivere anche alle basse temperature.
Le conoscenze acquisite possono essere sviluppate per la sintesi di antibiotici diretti contro questi nuovi bersagli.