Dopo aver valutato più di 400 molecole analoghe della felodipina su cellule in coltura, sono state identificate alcune molecole con elevata efficacia ed affinità verso diversi tipi di mutazioni FC. Tali molecole vanno ora sperimentate su modelli animali per valutarne le proprietà farmacocinetiche e la sicurezza.
In parallelo, è stato scoperto che gli aminoariltiazoli hanno un tipo di attività duplice: ripristinano la maturazione della proteina mutata e, al tempo stesso, ne aumentano anche l’attività. Tali composti mostrano quindi un comportamento molto interessante da approfondire per capire i meccanismi con i quali le mutazioni FC causano la perdita di funzione della proteina CFTR. Gli aminoariltiazoli possono avere anche un valore piuttosto importante per lo sviluppo di farmaci efficaci per la terapia della FC.
Collateralmente, nel corso di questi studi, il gruppo di L. Galietta ha anche identificato una nuova proteina “canale” (TMEM16A) della membrana cellulare codificata da un gene diverso da CFTR, che è in grado di trasportare cloro con meccanismo calcio-dipendente. Questo canale rappresenta una specie di “motore di riserva” che potrebbe essere utilizzato terapeuticamente per compensare il difetto di trasporto di cloro tipico di FC.