Il progetto ha permesso di scoprire come le cellule “malate” nei pazienti con fibrosi cistica (esprimenti il canale di membrana CFTR) contengano molecole (?-gustducin/PLC?2) tipiche dei chemorecettori. La presenza di tali molecole nelle vie aeree è stata valutata tramite immunocitochimica in microscopia confocale laser o in microscopia elettronica e confermata dall’indagine biochimica. I risultati suggeriscono che le cellule secernenti possano valutare il contenuto delle vie aeree e, sulla base dei dati ottenuti, regolare la loro secrezione. Tali cellule potrebbero anche essere in grado di valutare la presenza di microrganismi intercettando i segnali chimici prodotti da questi ultimi. Attualmente stiamo lavorando sull’ipotesi che, nei pazienti con fibrosi cistica, la presenza di una alterata composizione dei fluidi intra- ed extra-cellulari ostacoli l’interazione tra i processi chemorecettivi e quelli secretivi impedendo alle cellule di regolare correttamente le secrezioni. Utilizzando tecniche di risonanza magnetica nucleare stiamo procedendo all’individuazione di composti estratti da piante in grado di modificare le secrezioni agendo sui meccanismi chemorecettoriali.