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Risultato Progetto: FFC#19/2015
Formulazioni inalabili di nuove molecole attive contro Burkholderia cenocepacia: dalle applicazioni in vitro a quelle in vivo

Inhalable formulations of new molecules effective against Burkholderia cenocepacia: from in vitro to in vivo applications

Identificata una molecola di nuova sintesi (C109) attiva in vitro contro Burkholderia cenocepacia. Sviluppata una formulazione da inalare per via aerosolica. Necessità di completamento della sperimentazione su modello animale.

Dati del Progetto

Responsabile
Giovanna Riccardi (Laboratorio di Microbiologia Molecolare, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Lazzaro Spallanzani, Pavia)
Categoria/e
Partner
Francesca Ungaro (Dip. di Farmacia - Università degli Studi Federico II, Napoli)
Ricercatori coinvolti
11
Durata
2 anni
Finanziamento totale
60.000 €
Adozione raggiunta
60.000 €
Obiettivi
Burkholderia cenocepacia è un batterio resistente a molti antibiotici, capace di arrecare gravi conseguenze in fibrosi cistica. Oltre a...
Objectives
Burkholderia cenocepacia is a serious opportunistic pathogen for Cystic Fibrosis (CF) patients, resistant to numerous antibiotics. In order to...

Risultati

I ricercatori hanno puntato il loro studio su di una molecola di nuova sintesi (un derivato benzotiadiazolico) chiamata C109 che ha dimostrato buona efficacia contro Burkholderia cenocepacia. Hanno proseguito con l’obiettivo di preparare una formulazione di C109 da usare per via aerosolica, e di testare la sua efficacia e sicurezza su cellule epiteliali bronchiali e modelli murini. Sono state preparate piccolissime quantità di C109 inalabile; il composto era sotto forma di micropolvere dispersa in soluzione acquosa e accompagnata da diversi eccipienti (l’eccipiente è una sostanza priva di valore terapeutico aggiunta a un medicinale per facilitarne la somministrazione). La tossicità è stata verificata su cellule epiteliali bronchiali FC con doppia copia di mutazione F508del e su cellule epiteliali bronchiali normali, ed è risultata assente.
Invece, mediante somministrazione intratracheale in un modello murino di infezione da B. cenocepacia, è emersa una tossicità dose-dipendente che i ricercatori suppongono possa essere legata agli eccipienti. Al fine di chiarire questo fenomeno, nanosospensioni inalabili di C109 stabilizzate con eccipienti diversi per tipo e quantità saranno oggetto di ulteriori studi in vitro e in vivo.

Results

Researchers focused their study on a benzothiadiazole derivative called C109. The characterization of the new molecule target has been pursued through biochemical experiments. Drug nanosuspensions were produced by evaporative precipitation into aqueous solution in the presence of different stabilizers and freeze-dried with a cryo-protectant. The resulting dry powder has been tested in vitro through the microdilution method, while cytotoxicity was checked through a cell viability assay. Meanwhile, in vivo toxicity and efficacy studies have been performed in healthy mice and in a mouse model of B. cenocepacia infection.
Inhalable formulations of C109 were developed, fully characterized in view of pulmonary delivery and tested against B. cenocepacia and CF human epithelial cells with good results. Nevertheless, in vivo experiments suggested a dose-dependent toxicity of the formulation when intratracheally administered in mice. To elucidate this phenomenon, C109 nanocrystals stabilised with different types and amounts of excipients are under investigation in vitro and in vivo.