Lo studio ha messo in luce una riduzione di efficacia del nuovo composto BMAP18, così come della tobramicina, a causa del DNA e delle mucine presenti nelle secrezioni bronchiali dei topi impiegati. Si è infatti notato che BMAP18 veniva distrutto dai fluidi polmonari dei topi, spiegando così lo scarso effetto antimicrobico precedentemente osservato in vivo. E’ perciò stato prodotto il peptide D-BMAP18, una variante inattaccabile dai fluidi polmonari ma ancora attiva sui batteri. Il D-BMAP18 é stato saggiato su topi sani e su topi infetti da P. aeruginosa. Sono stati così individuati i dosaggi per un uso sicuro di D-BMAP18, che si è dimostrato efficace quasi quanto la tobramicina. L’efficacia di D-BMAP18 potrebbe aumentare ulteriormente identificando quelle componenti dei fluidi polmonari, per ora sconosciute, che pur non degradando D-BMAP18 ne riducono l’attività. Tali risultati non solo avvicinano il D-BMAP18 a un utilizzo clinico, ma indicano un processo di miglioramento utilizzabile per altri peptidi antimicrobici.
A reduced activity of BMAP18 and tobramycin due to DNA and mucin was detected. In addition, the peptide was observed to be degraded in the lung bronchoalveolar lavage in mice, explaining the scarce antimicrobial effect previously observed in vivo. For this reason a stereoisomeric form of the peptide, D-BMAP18, resistant to proteolytic degradation was prepared and tested. D-BMAP18 maintained its in vitro activity, and when used on a pulmonary acute infection healthy mice or with acute pulmonary infection by a P. aeruginosa strain the peptide showed to be almost active as tobramycin. The effectiveness of D-BMAP18 could be increased further whether the components of bronchoalveolar lavage that inhibit the activity of the peptide without degrading it will be identified. These results not only bring clinical applications of D-BMAP18 closer, but also draw a method of study which could be also applied to other AMPs.