Sono stati migliorati i sistemi di sintesi e purificazione di M33 e questo ha permesso di ottimizzare la struttura della molecola. La sua somministrazione (per via topica intratracheale) in topi con infezione polmonare da Pseudomonas aeruginosa ha dimostrato di ridurre dell’80% la carica batterica. Occorrono ora studi di tossicità, farmacocinetica, biodistribuzione. Il possibile sfruttamento industriale di M33 è coperto da brevetti in possesso di aziende che, insieme al gruppo di ricerca che si è occupato del progetto, sono alla ricerca dei fondi necessari per la sperimentazione preclinica e auspicabilmente, in un secondo momento, quella clinica.