Lo studio, basato su analisi di genetica molecolare, non ha dimostrato acquisizione di Ps aeruginosa dall’ambiente né ha evidenziato presenza nei centri di ceppi epidemici. Tuttavia è risultato un significativo tasso di infezioni crociate tra pazienti che frequentano lo stesso centro. E’ stata invece riscontrata alta prevalenza (40% dei pazienti) di un ceppo (HMP), caratterizzato da tassi di mutazione accelerata, forte abilità a formare biofilm e quindi attitudine elevata a maturare resistenza agli antibiotici. Lo studio conferma l’importanza di tenere alto il livello di prevenzione e controllo delle infezioni nei centri, valendosi anche di tecniche molecolari di monitoraggio epidemiologico.