Negli ultimi anni la prevalenza dello Stafilococco aureo meticillinoresistente (MRSA) è progressivamente aumentata nelle vie respiratorie dei pazienti FC. L’impatto della colonizzazione cronica da parte di MRSA sull’evoluzione della broncopneumopatia FC ancora non è chiaro. Infatti, pur non essendo stata trovata una sicura associazione tra presenza del germe e il deterioramento funzionale respiratorio, nei dati riferiti a 5000 pazienti iscritti nel registro europeo della malattia, più recentemente è stato segnalato un impatto negativo se pur di dimensioni modeste, sull’attesa media di vita dei pazienti portatori cronici. Quindi, l’opportunità di effettuare tentativi di eradicazione di MRSA, a tutt’oggi, resta ancora dibattuta. Tra l’altro è segnalata in molti studi, e confermata nella stessa pratica clinica, la possibilità di scomparsa spontanea del germe dalle vie aeree; inoltre non esiste un protocollo accreditato a livello internazionale che definisca la terapia antibiotica da utilizzare.
Gli autori di questo lavoro (1), attivi presso il Centro FC di Monaco di Baviera, hanno raccolto i dati riferiti ai pazienti che avevano presentato un primo isolamento di MRSA e che erano stati da loro trattati con terapia antibiotica mirata sull’antibiogramma della cultura di escreato, negli anni 2002-2012. A tutti i pazienti è stata prescritta terapia antibiotica: il protocollo adottato prevedeva antibiotico due volte al giorno per via endovenosa per tre settimane, associato a norme igieniche specifiche (lavaggi quotidiani del corpo e dei capelli con soluzioni antisettiche) e trattamento topico (antibiotico nelle cavità nasali) per 5 giorni; a questo facevano seguito 6 settimane di antibiotico per via orale. Il trattamento anti-MRSA era esteso anche ai conviventi risultati positivi per il germe, con tre settimane di terapia antibiotica per bocca e 5 giorni di terapia topica.
In tutti sono stati raccolti i dati riferiti alle culture dell’espettorato e ai valori di funzionalità respiratoria nei 3 anni seguenti alla terapia eradicante. Sono entrati nello studio 50 pazienti (età media 15 anni, range 0,6-37, FEV1 medio % del predetto 79%): in 41/50 è stato possibile raccogliere tutti i dati necessari allo studio. 37/41 pazienti avevano seguito correttamente la terapia antibiotica prescritta (gruppo A), mentre 4/41 non avevano seguito correttamente la terapia (gruppo B). I pazienti del gruppo B erano significativamente più giovani e avevano più frequentemente un convivente positivo per MRSA. L’eradicazione di MRSA è stata considerata raggiunta dopo tre anni di culture negative per il germe. L’eradicazione non è stata raggiunta solo nel 16% dei pazienti del gruppo A; e non si è avuta nel 100% dei pazienti del gruppo B (6/37 versus 4/4 rispettivamente). L’evoluzione dei parametri di funzionalità respiratoria hanno dimostrato una tendenza alla stabilità nei pazienti eradicati e un significativo peggioramento nei pazienti non eradicati.
I dati raccolti quindi sembrano suggerire che il trattamento eradicante per MRSA al primo isolamento è associato a una buona percentuale di successo e che l’eradicazione, una volta ottenuta, ha un impatto positivo sull’evoluzione della broncopneumopatia. Questo studio porta un contributo al dibattito sull’opportunità di trattare il primo isolamento di MRSA, poiché i risultati sono discussi su un numero discreto di pazienti, seguiti in follow-up per un periodo di tempo considerevole. Gli autori stessi, però, affermano che i risultati non possono essere considerati conclusivi sulla necessità di eradicare MRSA in fibrosi cistica. Come in tutti gli studi retrospettivi, infatti, la mancanza di un gruppo di controllo impedisce di trarre conclusioni significative, in grado di fornire indicazioni sicure per la pratica clinica.
1. Kappler M, Nagel F, Feilcke M, Kröner C, Pawlita I, Naehrig S, Ripper J, Hengst M, von Both U, Forstner M, Hector A, Griese M. Eradication of Methicillin Resistant Staphylococcus aureus Detected for the First Time in Cystic Fibrosis: A Single Center Observational Study. Pediatr Pulmonol. 2016 Jul 5. doi: 10.1002/ppul.23519