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17 Luglio 2008

Terapia con azitromicina a lungo termine per la sindrome da bronchiolite obliterante dopo trapianto di polmone

G. Borgo

I “macrolidi” sono una famiglia di antibiotici che stanno rivelando proprietà importanti, al di là di quelle convenzionali contro i microbi: possono agire anche come potenti anti-infiammatori (1). L’antibiotico azitromicina fa parte di questa famiglia e il suo uso come antiinfiammatorio viene in questo studio proposto anche nel trattamento della sindrome da bronchiolite obliterante (BOS), che è la principale causa di mortalità nei malati FC che si sono sottoposti a trapianto di polmone (2). E’ uno studio “osservazionale” che è stato realizzato in un centro tedesco. Significa che gli effetti dell’azitromicina vengono “osservati” in un gruppo di soggetti FC trapiantati, senza essere paragonati a quelli di un gruppo simile che non la assume. Non è quindi un trial randomizzato controllato (RCT), che costituisce la modalità più valida per verificare l’efficacia di un farmaco. Anche in passato ci sono state segnalazioni di probabili effetti benefici dell’azitromicina nel trattamento della BOS in FC, ma sempre su piccoli numeri e sempre senza “gruppo controllo” (3).

In questa ricerca sono stati inclusi non pochi (81!) adulti FC trapiantati (trapianto singolo, doppio, combinato e ritrapianto) in cui era stata diagnosticata BOS almeno allo stadio iniziale. La FEV1 media di questi soggetti era 55% rispetto al valore predetto (+/-19%). Il trattamento consisteva nell’assunzione di azitromicina 500 mg per bocca tre giorni alla settimana. Dopo sei mesi di trattamento, 24 su 81 trapiantati hanno migliorato la FEV1 e in 22 su 24 il miglioramento era presente già dopo 3 mesi. E’ stato esaminato il liquido broncoalveolare di tutti i trattati e si è potuto vedere che il miglioramento della FEV1 si verificava nei soggetti che avevano nel liquido broncoalveolare una quantità di cellule infiammatorie maggiore degli altri. E questo è spiegabile appunto con l’ipotesi dell’azione diretta dell’azitromicina contro la produzione di fattori (citochine) favorenti l’infiammazione da parte di queste cellule. Anche le modalità dell’andamento della BOS risulterebbero importanti, perché la risposta all’azitromicina era presente in soggetti in cui, per effetto della BOS, la FEV1 aveva subito un decremento non rapido, ma lento e graduale, tale da produrre un quadro di infiammazione cronica delle vie aeree. I presupposti sono quindi incoraggianti: sarebbe molto opportuno a questo punto che fossero confermati attraverso un serio trial randomizzato controllato.

1) Giamarellos-Bourboulis EJ “Macrolides beyond the conventional antimicrobials : a class of potent immunomodulators” Int J Antimicrob 2008; 31(1):12-20

2) Gottlieb J et all “Long term azithromicin for bronchiolitis obliterans syndrome after lung transplantation” Transplantation 2008; 85(1):36-41

3) Gerhardt SG et all “Maintenance azithromicin therapy for bronchiolitis obliterans syndrome: results of a pilot study” Am J Respir Crit Care Med 2003; 168 (1) :121-5