In questo lavoro (1) un gruppo di ricercatori milanesi ha applicato rigorosamente le indicazioni delle Linee guida italiane (2) sull’applicazione del test genetico FC; esse dicono che nella coppia infertile che si rivolge ad un centro specializzato per una fecondazione assistita, il test genetico per FC, con ricerca delle più frequenti mutazioni del gene CFTR (ed anche ricerca dei polimorfismi PoliT), va eseguito nel soggetto che presenta oligospermia o azoospermia (=scarso numero o assenza di spermatozoi nel liquido seminale); la stessa indagine va comunque eseguita indistintamente in tutte le donne della coppia che accedono alla fecondazione assistita. Le Linee guida motivano queste indicazioni sostenendo che la presenza di oligospermia/azoospermia dovrebbe far sospettare la FC, mentre nelle donne la ragione del test è semplicemente la frequenza elevata del gene CFTR.
Il numero delle coppie infertili indagate dai ricercatori nel periodo gennaio 2002-dicembre 2004 è elevato: 2710. Tra queste coppie i soggetti, maschi e femmine, portatori di una mutazione CFTR sono risultati essere il 3.8%; le coppie formate da due portatori sono risultate lo 0.2% del totale. Queste frequenze si avvicinano a quelle presenti nella popolazione generale. Però se si prendono in considerazione solo i soggetti con azoospermia, i portatori di una mutazione CFTR sono risultati il 13.2%, con una frequenza quindi oltre tre volte quella stimata nei soggetti della popolazione generale (circa 4%).
Altri lavori che hanno indagato sempre le coppie infertili italiane hanno seguito procedimenti diversi di indagine, indipendenti dall’applicazione delle linee guida: per esempio nella ricerca compiuta da un gruppo padovano (3), tutti i maschi e tutte le femmine di una popolazione di “infertili” (per un totale di oltre 1800 coppie) sono stati sottoposti al test genetico CFTR; la ricerca non ci dice il numero degli azoospermici , ma segnala la presenza di mutazioni del gene CFTR in tutti e 10 i soggetti con Atresia Congenita dei Dotti Deferenti diagnosticati su 867 maschi infertili.
In un lavoro precedente di un gruppo di ricerca romano (4), l’indagine genetica a tappeto su 1195 coppie infertili (su entrambi i partner di ogni coppia) aveva identificato un 4.6% di portatori di mutazioni di gene CFTR . Ma la frequenza dei portatori era molto più alta una volta ristretta la ricerca ai soggetti con azoospermia (9.9%) ed era il 100% quando il gruppo era composto solo dai soggetti con Atresia Congenita dei Dotti Deferenti .
E’ un peccato che i diversi criteri di accesso al test usati in queste ricerche non permettano di paragonare un patrimonio di risultati interessanti. Servirebbe maggior omogeneità e maggiore rigorosità di indicazioni, ma da questo punto di vista le linee guida attuali sembrano abbastanza equivoche: andrebbero chiariti gli scopi del test (screening delle coppie di portatori ? o test per identificare forme benigne di FC con Atresia dei Dotti Deferenti come unico sintomo?) e in relazione agli scopi andrebbero diversificate le procedure e le tecniche di indagine.
1) Riccaboni A, Lalatta F et all “Genetic screening in 2710 infertile candidate couples for assisted reproductive techniques: results of application of Italian guidelines for the appropriate use of genetic tests”Fertility and Sterility 2008; 89(4):800-808
2) Foresta C et all “Guidelines for the appropriate use of genetic tests in infertile couples”
Eur J Hum Genet 2002;10:303-12
3) Morea A et all “Gender-sensitive association of CFTR gene mutations and 5T allele emerging from a large survey on infertility” Mol Hum Reprod 2005; 11(8):607-14
4) Stuppia L et all “Screening of mutations in the CFTR gene in 1195 couples entering assisted reproduction technique programs ” Eur J Hum Genet 2005;13(8):959-64