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14 Marzo 2008

Scoperto il meccanismo con cui Pseudomonas aeruginosamantiene l’infezione nel polmone CF

G. M.

E’ stato pubblicato recentemente su “Nature Medicine” uno studio (1) molto interessante che dimostra come Pseudomonas aeruginosa mantiene l’infezione polmonare in FC disarmando i globuli bianchi neutrofili (deputati a fagocitare i batteri) e creando un circolo vizioso di infiammazione cronica.

In partenza vi è un difetto di difesa della mucosa respiratoria, che apre la strada all’infezione. L’organismo mette in atto una forte risposta di difesa richiamando nell’albero respiratorio una grande quantità di neutrofili: questo avviene per la liberazione di sostanze mediatrici (chemochine), tra cui soprattutto l’interleukina 8 (IL-8), che è secreta da molti tipi di cellule. IL-8 attiva l’azione difensiva dei neutrofili legandosi ad essi attraverso un recettore, denominato CXCR1, che è pertanto un fattore fondamentale dei neutrofili per la loro corsa al sito di infezione e per la distruzione di Pseudomonas. Ma in questa malattia i ricercatori hanno trovato bassissimi livelli di CXCR1 ed un marcato difetto di uccisione dei batteri da parte dei neutrofili.

I neutrofili in questa malattia soccombono facilmente all’azione aggressiva di Pseudomonas, che lascia pertanto nelle vie aeree una quota assai ridotta di neutrofili vitali. Nella loro morte i neutrofili liberano varie sostanze, tra cui alcune proteasi (enzimi che digeriscono le proteine) che, oltre alle loro azioni lesive dei tessuti, digeriscono il recettore CXCR1 dei neutrofili vitali residui, privandoli quindi dell’arma principale per attaccare i batteri. Non solo, i frammenti residui di CXCR1 richiamano nuovi neutrofili sul campo di battaglia, che subiranno a loro volta il destino di quelli che li hanno preceduti. L’infiammazione così si perpetua ed automantiene in un circolo vizioso, mentre Pseudomonas si costruisce un sua roccaforte, il cosiddetto “biofilm”, utilizzando anche il materiale proveniente dalla morte dei neutrofili, che il sistema difensivo e quello di drenaggio bronchiale non riescono a rimuovere.

In questo studio si è anche dimostrato che trattando pazienti CF con inalazione di una sostanza anti-proteasi, l’alfa-1-antitripsina, si ristora l’espressione del recettore CXCR1 e si migliora la capacità dei neutrofili di uccidere i batteri..

Questo studio è importante, non solo perché scopre un meccanismo nuovo e forse fondamentale di generazione e mantenimento di infezione-infiammazione cronica in fibrosi cistica, verso il quale possono orientarsi nuove ricerche per il controllo dell’infiammazione, ma anche perché rafforza la prospettiva e il significato di un trattamento con sostanze che contrastano la deleteria azione delle proteasi leucocitarie, le cosiddette anti-proteasi (2).

1)Hartl D, et al. Cleavage of CXCR1 on neutrophils disables bacterial killing in cystic fibrosis lung disease. Nature Medicine 2007;13:1423-1430

2)Sabroe I, White MKB. Incapacitating the immune system in cystic fibrosis. Nature Medicine 2007;13:1417-1418

14 marzo 2008