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14 Marzo 2007

Provata in laboratorio l’azione antibatterica di nuovi peptidi antimicrobici contro Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus multiresistente.

14/03/2007 - G.M.

I peptidi antimicrobici cationici sono molecole costituite da una corta catena di aminoacidi – si potrebbe dire “piccole proteine” – capaci di agire contro molti batteri. L’albero respiratorio secerne parecchi peptidi antimicrobici che hanno appunto la funzione di prima linea di difesa contro i batteri che vengono inalati (ad esempio, il lisozima, la tranferrina, numerose defensine). Molti peptidi si possono produrre artificialmente per sintesi e alcuni di questi sono stati sperimentati in vitro per il possibile trattamento dell’infezione respiratoria in fibrosi cistica, specie contro batteri diventati resistenti ai comuni antibiotici (1). Tuttavia dobbiamo dire che a tuttoggi ancora non disponiamo per la pratica clinica di questa risorsa antibatterica alternativa. Nel mentre proseguono studi tesi ad individuare tra i peptidi antimicrobici quelli che possiedano le caratteristiche più adeguate per combattere soprattutto batteri multiresistenti responsabili di infezioni respiratorie in CF di difficile controllo.

Lo studio di un gruppo francese di Strasburgo ha recentemente preso in esame una serie di peptidi cationici della famiglia LAH, caratterizzati dalla ricchezza in aminoacido istidina (2). Questo studio ha dimostrato che i derivati del peptide LAH4 possono avere notevole attività antibatterica sia verso Staphylococcus aureus che verso Pseudomonas aeruginosa.

Gli esperimenti del gruppo francese hanno evidenziato peraltro che l’attività di questi peptidi può dipendere dal pH, cioè dal livello di acidità del mezzo in cui operano. Nei confronti dello Staphylococcus aureus essi sono attivi a vari pH, sia neutro (pH 7-7,2) che lievemente acido (pH 5,5), mentre non sono attivi contro Pseudomonas aeruginosa, nei confronti del quale diventano peraltro attivissimi se si abbassa il pH. Gli autori considerano che il pH dell’albero respiratorio in fibrosi cistica è sensibilmente acido, potendo arrivare fino a pH 5,3 e che pertanto in queste condizioni di possibile impiego in vitro di LAH4 e derivati si potrebbe realizzare un’azione antibatterica notevolmente efficace contro Pseudomonas aeruginosa.

L’azione di distruzione batterica operata da questi peptidi è da ricondurre alla rottura da essi operata sulla membrana batterica.

Questo studio apre dunque la strada a nuovi agenti antibiotici (peptidi ricchi in istidina) che potrebbero avere un potenziale terapeutico nel prossimo futuro per le infezioni respiratorie dei pazienti con fibrosi cistica.

1. Zhang LJ, et al. Antimicrobial peptide therapeutics for cystic fibrosis. Antimicrob Agents Chemother. 2005;49:2921-2927

2. Mason AJ, et al. Enhanced membrane disruption and antibiotic action against pathogenic bacteria by designed histidine-rich peptides at acidic pH. Antimicrob Agents Chemother. 2006;50: Epub pp 3305-3311