Nel panorama degli studi mirati a realizzare la possibilità di trasferimento di copie di gene normale a cellule malate di una malattia genetica, l’idea di trattare il malato già nella vita fetale ha già ricevuto interessanti approcci sperimentali. Tra questi appare di rilievo il recente studio di un gruppo statunitense dell’università di California condotto su feti di scimmie Rhesus (specie Macaca mulatta). Le scimmie Rhesus rappresentano un modello importante per studi pre-clinici, per la grande somiglianza del loro sviluppo e della loro struttura anatomica con quella dell’uomo. In particolare, il polmone del feto di scimmia passa attraverso gli stessi stadi di sviluppo del feto umano, con simili sequenze temporali rispetto all’età gestazionale. Questo modello animale sembra pertanto molto adatto a valutare in prima istanza l’efficienza e la sicurezza di un trattamento di terapia genica fetale.
Sono stati impiegati diversi tipi di vettori lentivirus, che incorporavano nel loro DNA il gene per la proteina EGFP, un marcatore molto utile per documentare l’efficienza del trasferimento genico. Si è operato su 32 animali, di cui 12 usati come controlli non trattati, suddivisi in alcuni gruppi in base al tipo di vettore usato e all’epoca di gravidanza in cui è stata fatta la somministrazione (70, 80, 90 giorni del 2° trimestre). I lentivirus hanno la proprietà di interessare le cellule non differenziate e replicanti, consentendo quindi la permanenza nel tempo dell’espressione del gene dopo un’unica somministrazione. Il vettore è stato introdotto con iniezione in uno dei lobi polmonari superiori e, in pochi animali anche con iniezione nel muscolo cardiaco. I feti sono stati esaminati sotto ogni profilo durante tutta la gravidanza: alcuni di essi hanno avuto un esame completo dei tessuti polmonari alla nascita ed altri a tre mesi di vita, durante i quali sono stati valutati numerosi parametri di crescita, di sviluppo e di funzione polmonare.
L’espressione del gene guida è stata misurata in vari organi ed è risultata di buon livello nei polmoni (fino al 15 %) ed anche nel cuore (3-36 %). Oltre ai polmoni e al cuore altri organi erano stati interessati dal trasferimenti genico in misura minore, ma solo organi contenuti nella gabbia toracica. In tutti gli animali trattati non fu trovata alcuna differenza nello sviluppo e nella funzione di cuore e polmoni rispetto agli animali non trattati. Non sono state rilevate particolari reazioni immuni né nei nati di scimmia né nelle loro madri.
La rilevanza di questo studio sta nell’aver dimostrato una buona efficienza di trasferimento genico nel feto di scimmie e soprattutto la sua innocuità sia nella vita prenatale che in quella postatale. Per quanto concerne la fibrosi cistica, l’attesa è che si possano riprodurre esperimenti analoghi su modelli animali affetti da fibrosi cistica (ma il modello di scimmia CF non è ancora pronto), con trasferimento di gene CFTR.
Tarantal AF, et al. Intrapulmonary and intramyocardial gene transfer in Rhesus monkeys (Macaca mulatta): safety and efficiency of HIV-1-derived lentiviral vectors for fetal gene delivery. Molecular Therapy 2005;12:87-98.