L’indiscussa associazione tra buono stato nutrizionale e buona condizione respiratoria è uno dei principi più importanti che indirizzano i protocolli terapeutici in fibrosi cistica. I pazienti, quindi, sono stati sempre incoraggiati a consumare una dieta ricca e ipercalorica, per ovviare alla non corretta digestione degli alimenti assunti e all’aumentato fabbisogno energetico causato dalle frequenti infezioni respiratorie, che li predispongono a uno scadente stato nutrizionale. Negli ultimi anni, però, la diagnosi precoce, che ha permesso un pronto intervento preventivo anche in campo nutrizionale, la diagnosi più frequente di forme mild (lievi) di malattia e le nuove terapie, che hanno migliorato molto l’evoluzione della malattia di base, hanno reso possibile un cambio di tendenza: a fronte di una sempre meno frequente condizione di malnutrizione, i pazienti in sovrappeso o addirittura obesi sono diventati sempre più numerosi.
Non abbiamo riferimenti sulla prevalenza di pazienti sovrappeso nei Registri italiano e europeo, dove vengono segnalati solo quelli malnutriti che, di fatto, sono sempre meno. Però, gli ultimi Registri di malattia riferiti ai pazienti FC in USA, dove peraltro la caratteristica clinica del sovrappeso è molto più frequente che in Europa nell’ambito della popolazione generale, dimostrano una percentuale del 22% di pazienti adulti sovrappeso e dell’8% di pazienti obesi. Queste nuove caratteristiche epidemiologiche della FC, da considerare una buona notizia, poiché dimostrano che la malattia sta davvero cambiando faccia, impongono però la necessità di raccogliere ulteriori informazioni sulla nuova popolazione di pazienti. Nella popolazione generale, infatti, è noto come il sovrappeso e, soprattutto l’obesità, si associno a aumentato rischio di diabete, di ipertensione, di aumentato contenuto di grassi nel sangue, che sono tutte possibili cause di incidenti vascolari anche molto gravi. Tutti questi squilibri metabolici compaiono anche nei pazienti FC e quanto possano incidere nella evoluzione della malattia di base è questione aperta.
Per incominciare a rispondere a questi quesiti, gli autori di un recente studio osservazionale (1), condotto da medici del Centro Fibrosi Cistica con esperti di problemi metabolici presso l’Università del Minnesota (USA), descrivono i dati riferiti ai pazienti adulti in follow up presso il loro Centro negli anni 2015-2017. I pazienti, in base al loro indice di massa corporea (BMI: rapporto tra peso e altezza al quadrato), sono stati suddivisi in 4 gruppi: Sottopeso (gruppo A), Normopeso (gruppo B), Sovrappeso (gruppo C), Obesi (gruppo D). Per i pazienti arruolati sono state raccolte informazioni riguardo età, sesso, tipo di mutazione CFTR, funzionalità respiratoria (FEV1%), frequenza di riacutizzazioni polmonari, terapie in corso (compreso l’uso di modulatori CFTR), presenza di diabete, presenza di ipertensione, profilo lipidico nel sangue.
Sono entrati nello studio 484 pazienti: età media 35,2 anni; 55% maschi; 85% insufficienti pancreatici; 70% portatori di genotipo severo. Il gruppo A (malnutriti) era composto dal 5,2% dei pazienti, il gruppo B (normopeso) dal 62,6%, il gruppo C (sovrappeso) dal 25,6% e dal 6,6 % il gruppo D (obesi). Rispetto ai pazienti dei gruppi A e B, i pazienti dei gruppi C (sovrappeso) e D (obesi) erano più vecchi, più frequentemente maschi, meno frequentemente insufficienti pancreatici ed erano portatori di mutazioni CFTR meno severe. Sempre i pazienti di questi gruppi C e D presentavano una funzionalità respiratoria significativamente migliore, con valori sovrapponibili tra i sovrappeso e gli obesi, e un numero minore di riacutizzazioni broncopolmonari. Non sono state rilevate differenze significative nei protocolli terapeutici dei quattro gruppi considerati, anche se gli anni considerati nello studio hanno reso disponibili pochi dati sull’uso dei modulatori CFTR. I pazienti dei gruppi sovrappeso e obesi presentavano più frequentemente lieve aumento dei valori dei trigliceridi nel sangue, pressione elevata e aumento del colesterolo, i cui valori peraltro rimanevano nei limiti di norma. Non sono state rilevate differenze tra i gruppi per quanto riguarda la presenza della complicanza diabetica.
A commento del loro lavoro, gli autori sottolineano che, seppure, come atteso, i pazienti in sovrappeso o addirittura obesi hanno caratteristiche genetiche, cliniche e anagrafiche che li caratterizzano come pazienti con forme lievi della malattia, ben il 25% di essi hanno un genotipo severo. Quindi, uno stato nutrizionale al di sopra dei limiti della norma non è solo marker di una malattia clinicamente poco significativa, ma una condizione trasversale nell’intera popolazione FC, sia maschile che femminile. Accanto a questa osservazione c’è da porne un’altra: in questa popolazione di soggetti adulti quelli sottopeso sono una percentuale minima, la quota maggiore è normopeso e circa un terzo è sovrappeso o obesa. Si potrebbe dire che stanno profondamente cambiando le caratteristiche fenotipiche del malato FC, per lo meno quelle relative allo stato nutrizionale.
Sulla base dei dati raccolti, la condizione di sovrappeso/obesità sembra non accompagnarsi a problemi metabolici di rilievo e non sembra incidere negativamente sulla malattia di base. Periodi più prolungati di osservazione sull’andamento clinico di questi pazienti, fino a un’età più avanzata, potranno davvero chiarire l’impatto di questo nuovo trend epidemiologico che, almeno nella popolazione extraeuropea, si sta affermando in modo molto importante. Nell’attesa, è comunque da considerarsi prudente, pur mantenendo come primo obbiettivo quello di conservare una buona condizione nutrizionale, personalizzare i consigli dietetici a seconda della situazione del singolo paziente e raccomandare per tutti una buona attività fisica che, seppure anch’essa personalizzata, non può che essere benefica per tutti i pazienti, sia per preservare la condizione respiratoria, sia per prevenire eventuali danni metabolici a chi ne è più predisposto.
1) Harindhanavudhi T, Wang Q, Dunitz J, Moran A, Moheet A. Prevalence and factors associated with overweight and obesity in adults with cystic fibrosis: a single-center analysis. J CystFibros. 2020 Jan;19(1):139-145. doi: 10.1016/j.jcf.2019.10.004. Epub 2019 Nov 11