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15 Luglio 2012

Presenza di Pseudomonas aeruginosa multiresistente e declino della funzione polmonare nei pazienti FC

Dott. Natalia Cirilli, (Centro Regionale Fibrosi Cistica delle Marche, Ancona)

Lo scopo di questa ricerca era indagare se la comparsa di Pseudomonas aeruginosa multi-resistente (MARPA) è associata ad un più rapido declino della funzionalità respiratoria espressa come FEV1 (% predetto) [1]. Sono stati presi in considerazione i dati di 4349 pazienti provenienti da più di 200 centri accreditati per la cura della fibrosi cistica negli USA, con colonizzazione cronica da Pseudomonas aeruginosa (PA) nel periodo 1994-2005. I pazienti inclusi nella ricerca dovevano avere un’età ≥6 anni, almeno un esame microbiologico delle secrezioni respiratorie all’anno per 5 anni consecutivi (2 anni precedenti e 2 successivi l’anno in cui era comparso il ceppo multi-resistente) e almeno 3 test di funzionalità respiratoria nei 2 anni precedenti e nei 2 successivi l’anno in cui era comparso il MARPA. La definizione usata per il MARPA era la seguente: Pseudomonas resistente a gentamicina e tobramicina o amikacina e resistente ad 1 o più degli della classe dei beta-lattamici (ticarcillina, piperacillina, ceftazidime, aztreonam, imipenem).

Nel periodo di osservazione sono stati studiati quindi 2 gruppi di pazienti: quelli che avevano acquisito il MARPA (MARPA+) per un totale di 3238 pazienti e quelli che non avevano mai acquisito il MARPA (MARPA-) per un totale di 1111 pazienti. Queste le caratteristiche dei due gruppi: l’età media era la stessa (19,7 anni vs 19,1), seppure nel gruppo MARPA- c’erano più bambini (età compresa tra 6-11 anni). Il gruppo MARPA+ aveva un FEV1 medio significativamente inferiore al gruppo MARPA- (60,5 vs 70,8). Il gruppo MARPA+ riceveva più antibiotici sia per endovena (45,5% vs 18,3%), che per via orale (14,3% vs 11,4%), che per via inalatoria (44,4% vs 30,8%), riceveva anche più corticosteroidi orali (20,5% vs 11,5%), più dornase alfa (76% vs 67,1%) più ossigenoterapia (12,3% vs 4,8%) del gruppo MARPA-.

Rispetto al quesito principale dello studio, e cioè l’impatto di MARPA sulla funzionalità respiratoria, è stato visto che il declino annuo del FEV1 non era diverso prima e dopo nel gruppo di pazienti che acquisiva il MARPA (-2,22% annuo nei 2 anni prima di acquisire il MARPA, -2,43% nei 2 anni successivi); e questi valori erano sovrapponibili a quelli del gruppo che non aveva acquisito MARPA. Inoltre, la presenza di MARPA non aveva ripercussioni diverse sulla funzionalità respiratoria a seconda dei valori di partenza della stessa. Infatti, dopo aver suddiviso i pazienti in quartili del FEV1, ossia in 4 gruppi (quelli con FEV1 <25%, tra 25 e 50%, tra 50 e 75% e >75%) si è visto che non c’era associazione tra quartile del FEV1 e declino del FEV1 prima e dopo acquisizione di MARPA. In altri termini, MARPA non determinava conseguenze rilevanti sia che la funzionalità respiratoria fosse buona sia che fosse compromessa.

E’ di interesse un altro dato che lo studio fornisce e cioè che il 36,3% dei pazienti che erano colonizzati da MARPA lo erano in modo transitorio e non cronico. E comunque, anche confrontando il declino annuo del FEV1 dei pazienti MARPA+ colonizzati in modo cronico rispetto a quello transitorio, non si notava alcuna differenza.

Per quanto riguarda le terapie, nei 5 anni di studio sia il gruppo MARPA+ che il gruppo MARPA- avevano fatto registrare un aumento delle terapie assunte; però il gruppo MARPA+ nel tempo faceva più uso di supplementazione calorica enterale e di ossigenoterapia rispetto al gruppo MARPA-; e soprattutto il gruppo MARPA+ faceva maggior uso di antibiotici.

Dal complesso dei dati, la conclusione è che l’acquisizione dello Pseudomonas multiresistente sembra più un marcatore di pneumopatia FC severa, che necessita quindi di più interventi farmacologici, piuttosto che un evento indipendente che contribuisce ad un più rapido declino della funzionalità polmonare. Gli autori sono giunti a questi risultati partendo da una definizione di multiresistenza in termini microbiologici (esame dell’escreato e relativo antibiogramma), ma sottolineano la necessità di approfondire quale sia il contributo di fattori genetici e molecolari all’aumento di virulenza dello Pseudomonas indipendentemente dalla sua antibioticoresistenza. Inoltre, sotto il profilo assistenziale gli autori infine evidenziano la necessità di definire regimi di trattamento specifici per i pazienti colonizzati con MARPA.

1. Ren CL, Konstan MW, Yegin A, Rasouliyan L, Trzaskoma B, Morgan WJ, Regelmann W; for The Scientific Advisory Group, Investigators, and Coordinators of the Epidemiologic Study of Cystic Fibrosis. “Multiple antibiotic-resistant Pseudomonas aeruginosa and lung function decline in patients with cystic fibrosis”. J Cyst Fibros 2012 Jul;11(4):293-9