Dal 2006 la legislazione inglese ha approvato la norma che dà la possibilità di prescrivere i farmaci per i malati, oltre che ai medici, ad altre figure professionali, dotate di particolare esperienza, che operano nel mondo sanitario. Questa norma fa parte di un programma volto a sollevare lo staff medico dal carico di lavoro e allo stesso tempo potenziare e qualificare il ruolo degli altri operatori sanitari. Nel centro FC per adulti di Liverpool è stato organizzato il training previsto per conferire l’autorizzazione a due infermiere specializzate in FC, superato il quale esse hanno iniziato a prescrivere farmaci autonomamente .
Dopo un periodo di sette mesi (febbraio-agosto 2007) i responsabili del training hanno rivisto le prescrizioni: è risultato che erano sempre state fatte in maniera appropriata e corretta. Si è trattato di 115 prescrizioni, il 49% delle quali riguardava antibiotici per via endovenosa, il 17% antibiotici da assumere per bocca, il 23% farmaci per via aerosolica, il 7% vitamine e integratori nutrizionali, il 3% enzimi pancreatici, 3% lassativi, 2% antifungini. In un numero minore di casi sono stati prescritti farmaci vari che andavano dai cortisonici per bocca agli analgesici all’insulina e agli antistaminici.
Siamo di fronte ad un cambiamento di costume importante: non è più solo il medico che ha la competenza e la responsabilità (e il “potere”…) di prescrivere, ma l’infermiera o altra figura sanitaria specializzata. Ed è giusto che sia l’Inghilterra, la nazione in cui la figura dell’infermiera specializzata è nata (la prima fu Florence Nightingale nel lontano 1860, anno in cui pubblicò “Notes on Nursing”, un libro che rappresentò la pietra angolare delle scuole per infermieri) a proporre questa innovazione. Secondo gli autori di questo poster, presentato al Congresso di Praga (1), in particolare l’infermiera specializzata FC è nella posizione ideale per utilizzare il cambiamento della legislazione inglese, perché è proprio il suo particolare ruolo professionale, a stretto e continuo contatto con la malattia cronica FC, a rendere opportuno un incremento della sua autonomia. E di questo cambiamento potrebbero ricavare beneficio non solo naturalmente gli altri operatori, ma per primi gli stessi pazienti FC.
Hiller H et all “Independent nurse prescribing for CF in a UK adult unit” Journal of Cystic Fibrosis2008; 7(2):S 423 -31st European Cystic Fibrosis Conference