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14 Ottobre 2011

L’infezione respiratoria da Burkholderia cepacia è una controindicazione al trapianto di polmone?

G. Borgo

Gli esperti si chiedono se i malati FC con infezione respiratoria da Burkholderia cepacia complex (BCC) possano trarre sicuri vantaggi da un trapianto di polmone o se invece i rischi di eventuali complicanze infettive post-operatorie legate a questo batterio non siano tali da sconsigliarlo. In tutto il mondo si stanno raccogliendo esperienze su questo problema, in modo da poter concludere, in base alle evidenze, se il trapianto è o non è indicato. Le evidenze si possono ottenere confrontando l’andamento post-trapianto nei trapiantati con Burkholderiarispetto a quelli senza. Il confronto deve essere fatto con adeguata metodologia scientifica e deve essere reso noto alla comunità scientifica attraverso una pubblicazione passata al vaglio dei revisori. E per arrivare a una conclusione di maggiore solidità è utile paragonare i risultati otetnuti con diversi studi pubblicati.

E’ quello che ha fatto il gruppo di un famoso centro trapianti francese (1). Ha cercato tutte le pubblicazioni degli ultimi dieci anni sul trapianto polmonare in soggetti FC con infezione da Burkholderia; ne ha trovate 25 efra queste ha scelto le 5 migliori (per ampiezza di casistica, accuratezza della raccolta di dati e del confronto). Un attento esame di queste 5 (che riportano esperienze di centri inglesi, americani, canadesi e francesi, per un numero complessivo di 230 trapiantati FC con BCC e 727 senza, porta i ricercatori a concludere che gli effetti benefici del trapianto sono simili nei due gruppi di pazienti; i soggetti con infezione da Burkholderia cepacia complex non hanno un più alto rischio di mortalità nel periodo vicino al trapianto e, a lungo termine, durata di vita simile agli altri trapiantati.

Fa eccezione a questa conclusione un sottogruppo di pazienti (89) in cui il batterio isolato è Burkholderia cenocepacia, una delle specie batteriche che fanno parte del B. cepacia cpmplex. Questi pazienti richiedono una particolare cautela e sorveglianza: due studi riportano infatti un rischio di esito sfavorevole del trapianto troppo alto perché sia accettabile, mentre altri due hanno dati più favorevoli. Ne viene la raccomandazione di eseguire nei candidati al trapianto un’identificazione accurata di tutte le differenti specie di Burkholderia e in particolare della presenza di B.cenocepacia, per poter inquadrare meglio l’opportunità e i possibili risultati del trapianto.

1) Olland A, Falcoz PE et all “Should cystic fibrosis patients infected with Burkholderia cepacia complex be listed for lung transplantation ?” Interactive Cardiovascular and Thoracic Surgery 2011 Sept 14 , PMID 21920934