Sei in Home . La Ricerca . Progressi di ricerca . Linee guida per la selezione dei polmoni destinati al trapianto: è tempo di cambiarle?

8 Giugno 2010

Linee guida per la selezione dei polmoni destinati al trapianto: è tempo di cambiarle?

G.Borgo

Dal giugno 1999 al giugno 2008 negli Stati Uniti sono stati eseguiti 10.333 trapianti di polmone. La causa più frequente del trapianto è la COPD (Malattia Polmonare Cronica Ostruttiva, 41% ),seguita dalla Fibrosi Polmonare Idiopatica (28%). Al terzo posto la Fibrosi Cistica (18%, 1841 trapianti). Esistono dal 1993 linee guida per decidere se il polmone che si rende disponibile è adatto al trapianto. Scopo di questa ricerca (1) è vedere se i criteri che compongono le linee guida siano stati applicati, se hanno in qualche modo influito sul successo del trapianto e se, rispetto a questo altri fattori al di fuori di quelli attualmente presi in considerazione, possano avere importanza. Lo studio indica che alcuni criteri delle linee guida sono stati spesso ignorati senza che questo abbia influito sull’esito del trapianto. Mentre alcune variabili attualmente trascurate sembrano avere un certo peso. Perciò viene proposta una revisione delle linee guida.

In accordo a queste, attualmente possono essere trapiantati i polmoni di donatore che sia compatibile come gruppo sanguigno, che abbia meno di 55 anni, che abbia fumato per meno di 20 anni. I polmoni non devono avere subito traumi né interventi chirurgici, non devono mostrare segni di infezione o germi all’esame microscopico né aspirazione di corpi estranei valutata alla broncoscopia, devono avere un buon aspetto all’RX torace e debbono dimostrare di riuscire a fornire al sangue un certo livello di ossigeno in seguito a somministrazione dello stesso.

Il Database del Transplantation Network americano contiene tutti questi dati per ogni organo trapiantato, eccetto quelli relativi alla storia di traumi o interventi chirurgici e quelli dell’esame batteriologico per i germi. Perciò gli autori hanno potuto indagare l’aderenza alla maggior parte dei criteri: ne è emerso che nel 39% dei trapianti non è stato rispettato un criterio, due criteri nel 14% e tre nel 3%. Il criterio che è stato meno rispettato è stata la normalità all’RX torace: sono stati trapiantati polmoni con qualche nota di anormalità all’RX torace nel 41% dei casi. E donati da soggetti che avevano fumato per più di 20 anni nel 21% dei casi. Ma ad un maggior numero di criteri non rispettati non sembrerebbe corrispondere un andamento peggiore del trapianto: in altri termini l’utilizzo di un polmone che non possiede tutte le caratteristiche finora ritenute ideali non sembrerebbe avere un peso negativo.

Per capire fra le variabili del donatore e del ricevente quali siano quelle influenti, è stato applicato il modello statistico dell’analisi multivariata. Ne è risultato che non sembrerebbe essere influente un’età del donatore maggiore di 55 anni e il fatto che il polmone destinato al trapianto raggiunga una pressione arteriosa di ossigeno inferiore a quanto previsto. Quindi questi due criteri potrebbero essere allargati (anche se non si può sapere di quanto). Sembrerebbe invece influire negativamente il fatto che il donatore fosse affetto da diabete (forse per la microangiopatia e l’alterazione del tessuto connettivo che il polmone ne avrebbe come conseguenza) e che avesse positivi gli anticorpi anti-Citomegalovirus (come spia di una possibile presenza di questo virus nel polmone). Quindi, questi nuovi criteri andrebbero introdotti.

La forza dello studio sta nella larghissima casistica esaminata (più di 10.000 casi di trapianto). La debolezza sta nel fatto di essere un’indagine retrospettiva su cui vengono fatte sofisticate elaborazioni statistiche: ma, data la potenza dei numeri esaminati, le conclusioni statistiche sembrano essere “robuste”.

1) Reyes KG, Mason P et all “Guidelines for donor lung selection: time for revision?”

Ann Thorac Surg 2010; 89:1756-65