L’azitromicina è da tempo largamente impiegata nei pazienti CF con variabili benefici sul decorso della malattia polmonare soprattutto in pazienti con infezione cronica da Ps aeruginosa. C’è scarsa evidenza che tali benefici siano legati alle proprietà antibiotiche del farmaco. Uno studio del gruppo di Paola Melotti (Centro Fibrosi Cistica, Verona) (1), finanziato dalla Fondazione FFC, ha fornito evidenza che l’azitromicina , in colture cellulari CF, riduce in misura significativa la produzione di un importante anello della catena infiammatoria il “TNF-alfa” (tumor necrosis factor-alfa), da cui dipende la produzione di altri mediatori dell’infiammazione (tra cui IL-8). Un tale effetto sarebbe da ricondurre all’azione inibitoria di azitromicina su fattori che regolano l’espressione di alcuni geni implicati nella sintesi di molecole pro-infiammatorie.
Questo studio fornisce ulteriore conferma che l’azitromicina agisce beneficamente sul paziente FC con infezione polmonare cronica attraverso un contenimento dei processi infiammatori. La letteratura recente fa emergere parecchi punti di possibile azione di questo farmaco: questo del TNF-alfa è probabilmente uno dei più importanti, ma non è chiaro ancora quale sia il meccanismo che sta alla base di tale azione terapeutica né è chiaro perché alcuni pazienti rispondono bene ed altri meno bene. Da queste ricerche si attende appunto di conoscere anche se sia possibile selezionare in anticipo i pazienti che meritano trattamento con azitromicina, sulla base di alcune caratteristiche del profilo infiammatorio individuale.
1. Cigana C, et al. Azithromycin selectively reduces Tumor Necrosis Factor alpha levels in cystic fibrosis airway epithelial cells. Antimicrob Agents Chemother 2007;51:975-981