L’intestino dell’uomo è normalmente abitato da un elevato numero di batteri che, se in equilibrio con l’organismo ospite, sono essenziali per le funzioni digestive, secretive, motorie, di assorbimento e di sensibilità dell’intestino intero. Se questo equilibrio dinamico tra ambiente, flora batterica ed ospite si rompe, le variazioni quantitative e qualitative della normale flora microbica intestinale che ne conseguono possono determinare problemi digestivi importanti fino ad un quadro chiamato “Malattia del Piccolo Intestino da eccessiva crescita Batterica” (SIBO= Small Intestinal Bacterial Overgrowth). SIBO provoca irregolarità dell’alvo, gonfiore intestinale, dolori addominali, diarrea e spesso i sintomi propri di questa condizione sono confusi con quelli della eventuale malattia di base associata. SIBO è causata dalla riduzione dei normali meccanismi di difesa che impediscono una abnorme crescita batterica (corretta secrezione gastrica, pancreatica e biliare), da disordini della motilità intestinale o da anomalie anatomiche. Come già segnalato in letteratura (JL Fridge et al ) i pazienti con Fibrosi Cistica hanno un elevato rischio di sviluppare SIBO, poiché presentano insufficiente funzionalità pancreatica, possibili alterazioni della regolarità dell’alvo e possibili esiti da interventi chirurgici per ileo da meconio. L’esame diagnostico più importante è la cultura batterica del secreto intestinale dopo aspirazione, ma viene più spesso utilizzata, perché meglio accettata dal paziente, la misura sull’aria espirata di idrogeno e metano, due gas che sono prodotti esclusivi del metabolismo batterico (Breath test. In italiano: test del respiro). Il protocollo terapeutico di SIBO, oltre che sul trattamento delle condizioni della eventuale malattia di base, sui fermenti lattici e su farmaci che agiscono sulla motilità intestinale, ha il suo fondamento sulla terapia antibiotica per bocca. I farmaci utili possono essere alcuni antibiotici che sono gli stessi usualmente utilizzati in FC per il problema respiratorio (Amoxicillina + Ac.clavulanico, chinolonici, trimethoprin-sulfamethoxazole),e altri che hanno invece unicamente indicazione per “decontaminare” l’intestino (metronidazolo, rifampicina).
Gli Autori di questo studio hanno voluto indagare se la terapia antibiotica prescritta a pazienti FC in corso di riacutizzazione broncopolmonare ha un effetto positivo anche sull’assorbimento intestinale nei pazienti con Breath test indicativo di SIBO in corso.
Sono entrati nello studio 26 pazienti con FC di età compresa tra 8 e 21 anni. Tutti i pazienti presentavano insufficienza pancreatica e una condizione broncopolmonare che richiedeva terapia antibiotica. Tutti i pazienti con possibili fattori confondenti sul risultato del Breath test (terapia antibiotica nelle sei settimana precedenti, diabete, cirrosi, ossigeno dipendenza, uso di cortisone per bocca) erano stati esclusi. Un test di assorbimento dei grassi erano stato fatto prima dell’inizio e al termine del ciclo di terapia antibiotica, effettuata, sulla base dell’antibiogramma della cultura escreato, in 10 pazienti per bocca ( ciprofloxacina) e in 16 pazienti per e.v. ( ceftazidime e amikacina). Le modalità di trattamento antibiotico erano state assegnate in maniera randomizzata (=secondo il caso) e non in base alla gravità dell’episodio broncopolmonare.
I risultati ottenuti hanno dimostrato un miglioramento del Breath test in tutti i pazienti. Però l’assorbimento dei grassi fecali è risultato statisticamente più elevato solo nel gruppo trattato con terapia antibiotica per bocca; nel gruppo trattato con antibiotici ev si è evidenziata una tendenza al miglioramento, ma non significativa sul piano statistico.
Gli Autori, quindi, concludono il lavoro affermando che i loro dati dimostrano, per la prima volta, una reale efficacia della terapia antibiotica per bocca nel migliorare l’assorbimento intestinale in FC, quando i pazienti sono affetti da SIBO. Solo la terapia antibiotica per bocca è apparsa decisamente influente, mentre il parziale successo di quella per via endovenosa potrebbe essere attribuito al miglioramento delle condizioni generali della malattia per effetto del trattamento antibatterico.
Anche se gli Autori affermano prudentemente che ulteriori studi sono necessari per approfondire i rapporti tra SIBO e FC, questo lavoro è interessante, perché apre una possibile strada nella diagnosi e nel trattamento di quelle condizioni di malassorbimento in FC refrattarie agli usuali provvedimenti terapeutici e nutrizionali.
A.Lisowska ” Oral antibiotic therapy improves fat absorption in cystic fibrosis patients with small intestine bacterial overgrowth” Journal of Cystic Fibrosis 2011, doi:10.1016/j.jcf2011.06.008
JL Fridge”Risk factors for small bowel bacterial overgrowth in cystic fibrosis” J pediatr Gastroenterol Nutr Feb 2007;44(2):212-218