In fibrosi cistica la possibilità di iniziare e portare a termine una gravidanza è segnalata in letteratura internazionale fin dagli anni ’80 del secolo scorso: la donna con FC infatti, al contrario dell’uomo, ha problemi di fecondità non molto superiori a quelli della popolazione generale. Il tasso di gravidanza per 1.000 donne FC per anno, è risultato pari a 25,4 nel 2016 in USA e pari a 31,2 nel 2014 in Francia (non sono disponibili dati Europei aggregati). L’età media di concepimento nelle casistiche riportate varia da 22 a 30 anni.
I dati della popolazione italiana sono ora pubblicati dagli autori di questo studio, che sono clinici e ricercatori attivi nella gestione del Registro italiano di Patologia FC (RIFC) e hanno indagato prevalenza e risultati in tema di gravidanza nelle donne FC italiane, utilizzando i dati riferiti al periodo 2010-2015 (1). Al fine di studiare quale è stato l’impatto della gravidanza sulla malattia di base materna, è stato inoltre effettuato uno studio retrospettivo caso-controllo, su soggetti comparabili per mutazioni CFTR ed età, confrontando le donne con FC che erano giunte al parto con un gruppo di donne sempre con FC che non avevano mai affrontato una gravidanza. Nei due gruppi sono stati raccolti i dati di età alla diagnosi, microbiologia, presenza d’insufficienza pancreatica, complicanze respiratorie e diabete, oltre alla funzionalità respiratoria (FEV1%) e allo stato nutrizionale (BMI). Tutti i dati sono stati considerati tra 6 e 12 mesi prima dell’inizio della gravidanza e un anno dopo il termine della gravidanza nel gruppo delle gravide e alla medesima distanza nelle altre.
La percentuale di donne FC con età compatibile all’inizio di una gravidanza (15-49 anni) è risultata essere, rispetto all’intera popolazione FC femminile italiana, pari al 32,8% (1.086 pazienti) nel 2010 e al 57,8% (1.442 pazienti) nel 2015. Nel periodo 2010-2015 sono state identificate 84 gravidanze in 81 donne, per un tasso di gravidanza pari a 10,6 per 1.000 donne FC per anno. Nello stesso periodo sono stati registrati 9 aborti, metà dei quali per interruzione volontaria. L’età media al concepimento è stata pari a 31 anni. Il tipo di mutazioni CFTR presenti nelle donne che hanno affrontato la gravidanza differiva complessivamente da quelle presenti nella popolazione generale FC italiana. Risultava infatti meno rappresentato il genotipo caratterizzato da due mutazioni F508del, più frequente invece un genotipo con presenza di almeno una mutazione CFTR con funzione residua, che sappiamo accompagnarsi per lo più a condizioni cliniche migliori. Di fatto, in queste donne, le condizioni respiratorie e lo stato nutrizionale 6-12 mesi prima del concepimento erano buoni (FEV1 72% medio e BMI 21,8 medio). Per 66 gravidanze sono stati disponibili i dati relativi al parto e al bambino nato: l’età gestazionale media è risultata di 37,2 settimane ±2,5; 65% dei parti sono stati espletati con taglio cesareo; il peso medio alla nascita dei bambini è risultato pari a 2780 grammi (±520 gr.)
Sono entrate nello studio caso-controllo 72 donne con gravidanza e 144 donne senza gravidanza. Il caso (ogni donna con gravidanza) era abbinato al suo “controllo”: nello studio erano due donne senza gravidanza per ogni caso con gravidanza. All’età del concepimento i due gruppi non erano diversi per quanto riguarda la funzionalità respiratoria e lo stato nutrizionale. L’unica differenza era che il gruppo delle donne con gravidanza era stato diagnosticato mediamente a un’età superiore (8 anni in confronto ai 2 anni del gruppo “controllo”), probabilmente in relazione a una forma di malattia più mite nel gruppo “gravidanza” e quindi più tardivamente riconoscibile.
Nel gruppo con gravidanza, la funzionalità respiratoria e lo stato nutrizionale un anno dopo il parto hanno mostrato un certo decremento dei parametri (FEV1% medio -7,3% e BMI medio
-1,9). Il decremento di FEV1 e BMI era presente anche nel gruppo senza gravidanza ma in misura minore. Paragonando i due andamenti, la differenza non è apparsa statisticamente significativa per il FEV1, probabilmente per la grande variabilità di esito da caso a caso. Tuttavia nei suoi numeri bruti queste differenze lasciano intendere che la gravidanza nella donna con FC potrebbe influire in alcuni casi sull’andamento della malattia, anche se in misura piuttosto limitata.
Complessivamente, l’articolo mostra che nelle donne italiane con FC la gravidanza è una realtà consolidata, anche se meno frequente rispetto alle donne di altri Paesi; l’età media al momento del concepimento è più alta rispetto a quanto segnalato in letteratura, forse in linea con quanto avviene nella popolazione generale italiana; il gruppo di donne FC che ha affrontato la gravidanza era in una condizione clinica mediamente più favorevole rispetto alla popolazione generale di donne FC; la gravidanza è stata complessivamente ben tollerata ed è stata portata positivamente a termine; le condizioni neonatali non sembrano aver risentito della malattia materna e presumibilmente il maggior ricorso alla procedura del taglio cesareo è stato dettato da motivazioni di tipo precauzionale nei confronti della mamma. Va tuttavia segnalato che il parto è avvenuto mediamente con 3 settimane di anticipo sul termine e questo giustifica il peso dei neonati mediamente un più basso rispetto al normale dei nati a termine. L’impatto clinico post gravidanza, sebbene presente, è stato in media relativamente contenuto.
In base a questi dati, si può assumere che le donne con FC, soprattutto se in buone condizioni di base, possono con successo affrontare una gravidanza. Grande attenzione deve comunque essere posta nel periodo post-partum, soprattutto per assicurare il mantenimento di un stato nutrizionale (il peso) e di una situazione respiratoria soddisfacenti.
1) Giordani B, Quattrucci S, Amato A, Salvatore M, Padoan R.A case-control study on pregnancy in Italian Cystic Fibrosis women. Data from the Italian Registry. Respir Med. 2018 Dec;145:200-205. doi: 10.1016/j.rmed.2018.11.009. Epub 2018 Nov 1