È stato di recente pubblicato il Report annuale del Registro dei pazienti curato dalla Società Europea Fibrosi Cistica (ECFS). Riporta i dati riferiti all’anno 2018 e vi sono raccolti tutti i pazienti segnalati in quest’anno da 38 Paesi che fanno parte dell’Europa, o sono ad essa circostanti come la Federazione Russa, Israele e la Turchia. I dati sono stati trasmessi da 16 registri nazionali (Belgio, Olanda, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Moldava, Olanda, Norvegia, Portogallo, Federazione Russa, Svezia, Turchia e Regno Unito) e, seppure separatamente, da tutti i Centri FC nazionali in Austria, Slovacchia, Polonia, Spagna e Svizzera. Per quanto riguarda gli altri Paesi, i dati sono stati trasmessi solo da singoli Centri FC e non possono quindi avere valenza nazionale. In particolare la Georgia ha trasmesso solo dati riferiti a un Centro FC Pediatrico. I dati riferiti al Registro Francese sono aggiornati all’anno 2017.
Per non utilizzare dati imprecisi sono stati fatti specifici controlli di qualità locali e non sono state considerate le informazioni riferite a variabili che presentavano lacune per un numero superiore al 10% dei pazienti del Paese considerato.
I dati sono stati raccolti grazie ad un software dedicato (ECFS Trackers).
In questo Report sono presenti anche nuove informazioni, tra cui, di estremo interesse, l’uso dei modulatori CFTR e la rimborsabilità delle nuove terapie nell’ambito dei singoli Paesi.
Sono stati complessivamente raccolti i dati riferiti a 49.886 pazienti. Un numero molto superiore di pazienti, quindi, rispetto a quello presente nel Registro USA di patologia, che ne raccoglie 30.775.
Il Paese che contribuisce con il maggior numero di pazienti è il Regno Unito (10.509), seguito da Francia (6.940), Germania (6.361) e Italia (5.531). I dati riferiti alla diversa numerosità riferita ai singoli Paesi devono essere, però, interpretati, soprattutto alla luce del fatto che la percentuale dei pazienti FC inseriti nel Registro varia dal 35% della Romania al 99% del Regno Unito rispetto al totale dei pazienti FC nazionali. Non ci sono infatti elementi scientifici per suggerire una diversa incidenza della FC nei diversi Paesi; altri fattori comunque di minore impatto sul numero dei pazienti possono essere considerati le diverse concentrazioni di popolazione e la differente capacità di diagnosticare e trattare la malattia. Quindi la grande variabilità di copertura dei dati raccolti dal registro rispetto alla popolazione FC nazionale, deve essere tenuta in conto nel confronto tra i vari Paesi, perché, di fatto, solo laddove la copertura è sovrapponibile, i dati potrebbero essere correttamente confrontati.
I maschi sono il 52,5% dei pazienti segnalati. Il 51, 2% dei pazienti ha più di diciotto anni, anche se mediamente, nei Paesi con numeri di pazienti meno rappresentativi della realtà nazionale e soprattutto nei Paesi dell’Est e in Turchia, la percentuale di pazienti adulti è inferiore al 50%, fino a un valore poco superiore al 10% di adulti segnalato in Romania.
L’età media dei pazienti raccolti è 20,9 anni, con medie inferiori ai 10 anni in alcuni Paesi dell’Est e in Turchia.
L’età media alla diagnosi è pari a 4 anni (metà dei pazienti però sono diagnosticati prima di 0,5 anni), con range variabile da 0,66 anni in Albania a 6 anni e oltre in Norvegia e Portogallo. Questa variabile è influenzata, oltre che dai fattori spiegati nelle considerazioni generali, dall’applicazione dello screening neonatale (di fatto non effettuato in quasi tutti i Paesi dell’Est e in Norvegia), e, viceversa, dalla capacità di effettuare diagnosi di malattia più tardive nelle forme lievi di malattia.
L’indagine genetica è eseguita in modo esteso in tutta Europa, con un minimo di analisi genetiche in Turchia, che comunque la effettua nell’80% dei pazienti.
La mutazione CFTR più frequente è la F508del, essendo l’80,6% dei pazienti Europei portatori di almeno una mutazione F508del. La percentuale di pazienti non portatori di questa mutazione è molto variabile nei diversi Paesi, con frequenza minima nei Paesi del Nord e Centro Europa, fino a frequenze anche molto elevate nei Paesi del Sud (Armenia: 85%; Turchia: 70%; Israele: 60%; Cipro: 40%; Italia: 35%).
L’83% dei pazienti Europei presenta insufficienza pancreatica e fa uso di enzimi pancreatici. Solo in Norvegia, Spagna, Lussemburgo, Israele, Lituania e Italia la percentuale di pazienti insufficienti pancreatici è più bassa della media (70% in Italia), a ulteriore dimostrazione di una maggiore frequenza di un assetto genetico diverso da quello caratterizzato dalla mutazione CFTR F508del, associata di regola a insufficienza pancreatica.
Riguardo ai parametri di funzionalità respiratoria viene segnalato un valore medio di FEV1 nella norma per quanto riguarda i pazienti con età inferiore a 18 anni (tre Paesi dell’Est hanno valori medi solo lievemente al disotto della norma), un quadro generale quindi molto buono. Se si prendono in considerazione quelli sopra i 18 anni il valore medio di FEV1 scende a 68,5%, espressione di malattia di moderato impegno, con una tendenza marcata a parametri funzionali più scadenti sempre nei Paesi dell’est Europeo.
Lo stato nutrizionale dei pazienti al disotto dei 18 anni è mediamente lievemente deficitario in tutta Europa, senza differenze significative legate alle aeree geografiche. Lo stesso si verifica anche negli adulti, in particolare più scadenti i parametri nutrizionali di quelli dell’Europa dell’Est.
L’infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa è presente in media nel 15% dei soggetti sotto i 18 anni e nel 45% al di sopra dei 18 anni, con percentuali più alte nei Paesi dell’Est.
Sono stati effettuati nel 2018 in Europa 210 trapianti di polmone e 1.816 pazienti raccolti nel registro sono portatori di un polmone trapiantato. È in quest’ambito che la differenza tra Paesi dell’Est e il resto dell’Europa diventa più evidente: di fatto in più della metà di questi Paesi non è registrato nessun paziente trapiantato.
Tra i dati raccolti riferiti alle terapie in atto, dove si registra una discreta uniformità di indicazioni, il Report di quest’anno è riuscito a dare informazioni riguardo l’uso dei modulatori CFTR nei vari Paesi. Dai dati presentati risulta, con evidenza, che laddove i farmaci sono in commercio, ma non rimborsati, come di fatto succede ancora in molti Paesi dell’ Est non vengono assunti dai pazienti. Al contrario di Kalideko e Orkambi, che sono mediamente prescritti in modo abbastanza uniforme laddove rimborsati, Simkevi, approvato dalle Autorità regolatorie ma non rimborsato, è assunto in minima percentuale dei pazienti il cui assetto genetico ne consentirebbe l’uso, a eccezione che per i pazienti della Germania (dove il farmaco è rimborsato) e della Spagna.
Abbiamo riferito solo una minima parte dell’enorme quantità di informazioni che il Registro Europeo ha potuto raccogliere e rendere pubbliche con questo Report. Nel corso degli anni il numero dei Paesi partecipanti è andato progressivamente aumentando e risulta evidente quanto importante sia poter usufruire di notizie riferite a una popolazione così ampia affetta dalla stessa patologia, perché su questa base possono essere tratti indirizzi futuri clinici e di politica economica-sanitaria. A testimonianza dell’enorme importanza ormai assunta dal Registro Europeo FC, dal 2018 l’Agenzia Regolatoria dei farmaci in Europa (EMA) sta utilizzando i dati raccolti come base per studi clinici osservazionali, al fine di studiare l’efficacia e la sicurezza dei nuovi farmaci quando assunti dai malati nella vita reale, dopo la conclusione dei trial clinici e la loro immissione in commercio (studi post-marketing).
1) European Cystic Fibrosis Society ECFS Patient Registry Annual Data Report 2018