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16 Aprile 2015

Il pancreas FC secerne poca insulina anche nei casi in cui produce enzimi digestivi in quantità sufficiente

Dr. Laura Minicucci, Centro Regionale Ligure FC, Ospedale Gaslini, Genova

I risultati di questo studio osservazionale suggeriscono che anche nei pazienti FC con sufficienza pancreatica la secrezione insulinica non è adeguata. Nuove ipotesi per spiegare il fatto e nuove possibilità di cura

Un’alterazione del metabolismo glucidico si instaura con il tempo nella maggior parte dei pazienti FC che presentano insufficienza del pancreas “esocrino” con sintomi evidenti. Si ritiene che questa condizione sia causata dalla progressione del danno tissutale pancreatico, che interesserebbe dapprima la parte del pancreas responsabile della produzione degli enzimi e poi quella “endocrina” (beta cellule delle isole del Langherans), che fabbrica insulina e la riversa direttamente nel sangue. Perciò, nei pazienti FC in cui il pancreas esocrino continua a funzionare, il danno anatomico dovrebbe essere minore e non coinvolgere la parte endocrina, permettendo quindi una regolare secrezione di insulina e normale metabolismo glicidico.

Ma gli autori di questo studio(1) sollevano un problema: hanno esaminato la secrezione insulinica in pazienti sufficienti pancreatici (SP) e l’hanno poi confrontata con quella di pazienti insufficienti pancreatici (IP) e con un gruppo di controllo costituito da soggetti sani non in sovrappeso. Sono entrati nello studio, oltre a 12 soggetti sani, 7 pazienti SP, 139 pazienti IP in follow-up presso il Cincinnati Children Hospital (USA). La condizione di insufficienza pancreatica era stata definita dalla necessità di assumere per bocca enzimi pancreatici e dalla assenza di enzimi pancreatici a livello fecale. Non c’erano differenze significative riferite allo stato nutrizionale tra il gruppo IP e il gruppo SP, mentre il gruppo di controllo presentava uno stato nutrizionale e un’età significativamente maggiore rispetto ad entrambi i gruppi di pazienti FC. In tutti i pazienti è stato effettuato un carico di glucosio per bocca (OGTT), secondo gli standard internazionali riconosciuti al fine di valutare la risposta glicemica; nel corso della stessa indagine è stato misurato anche il livello di insulina e l’indice insulinemico, un indicatore della “riserva ” insulinica .

I risultati ottenuti hanno mostrato che, come era da aspettarsi, tutti i pazienti SP, al pari del gruppo di controllo, presentavano una condizione di normale tolleranza glucidica, mentre, dei 139 pazienti con IP, 96 presentavano normale tolleranza glucidica (IP-NGT) e 43 abnorme tolleranza glucidica (IP-ATCG). Se però si analizzava l’indice insulinemico, questo risultava deficitario in tutti e tre i gruppi, compreso quello dei PS (in questi la riserva insulinica era pari a circa la metà di quella dei soggetti normali). E’ ipotizzabile, quindi, che, in condizioni cliniche richiedenti una quantità aumentata di insulina rispetto alle condizioni di base, come ad esempio durante le infezioni o sotto stress psico-fisico, anche nei PS l’insulina diventi insufficiente e possa diventare manifesta l’alterazione del metabolismo glicidico.

L’esiguità della casistica. Almeno per quanto concerne i pazienti con sufficienza pancreatica, non permette valide conclusioni: però i dati porterebbero qualche (modesto) supporto all’ipotesi (criticata da molti esperti diabetologi) di una disfunzione intrinseca delle betacellule responsabili della secrezione di insulina, invece che quella del danno tissutale progressivo. A questo proposito, alcuni studi su modelli animali suggeriscono la presenza di proteina CFTR anche nelle beta cellule (2). Se così fosse, nei soggetti FC un potenziatore o correttore di CFTR mutata potrebbe agire anche nel senso di prevenire la comparsa del diabete. E infatti in un piccolissimo numero di pazienti G551D trattati con ivacaftor e studiati per quanto riguarda la secrezione insulinica si sono osservati significativi miglioramenti della condizione diabetica. Infine gli Autori di questo lavoro avanzano alcuni suggerimenti: controllare il metabolismo glicidico e il livello di insulina in tutti i pazienti FC, che abbiano o no pancreas esocrino funzionante. Inoltre, data l’azione anabolica dell’insulina, che promuove la sintesi delle proteine e dei grassi, la sua non ottimale secrezione può avere effetti negativi sullo stato nutrizionale dei pazienti. Un intervento sostitutivo precoce di questa relativa insufficienza ormonale potrebbe, quindi, comportare concreti benefici non solo sullo stato nutrizionale stesso, ma anche sulla prognosi della malattia di base che è ad esso correlata.

1) Wooldridge JL, Szczesniak RD, Fenchel MC, Elder DA “Insulin secretion abnormalities in exocrine pancreatic sufficient cystic fibrosis patients” J of Cystic Fibrosis . 2015, http://dx.doi.org/10.1016/j.jcf2015.02.009

2) Booom A, Lybaert P et all. “Expression and localization of cystic fibrosis transmembrane conductance regulator in the rat endocrine pancreas” Endocrine 2007; 32(2):197-205

3) Bellin MD, Laguna T, Leschyshyn J, Regelmann W, Dunitz J, Billings J, Moran A. “Insulin secretion improves in cystic fibrosis following ivacaftor correction of CFTR: a small pilot study” Pediatr Diabetes. 2013 Sep;14(6):417-21. doi: 10.1111/pedi.12026. Epub 2013 Mar13.