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15 Ottobre 2008

Il modello animale suino riproduce più fedelmente di altri la malattia fibrosi cistica

G.M.

Nelle ultime settimane ha fatto molto notizia la produzione di un modello animale suino che presenta alla nascita molte delle anomalie caratteristiche della fibrosi cistica nel neonato umano. Si tratta dell’esito di ricerche condotte da due gruppi nordamericani delle Università dello Iowa e del Missouri-Columbia (1). Questi ricercatori sono riusciti ad eliminare dal corredo genico delle cellule riproduttive dei genitori suini il gene CFTR, ottenendo 6 figliate ammontanti complessivamente a 64 porcellini senza gene CFTR, che presentavano nel primo giorno di vita: ileo da meconio, alterazioni caratteristiche del pancreas esocrino, delle vie biliari e della cistifellea. I polmoni erano perfetti, come del resto si osserva alla nascita nei neonati FC umani. L’occlusione da meconio, presente in tutti i neonati, impediva ai piccoli di alimentarsi tra 24 e 48 ore e il loro destino era segnato. L’intervento chirurgico in 5 maialini ebbe successo solo per uno, che sopravvisse per 11 settimane dopo un nuovo episodio di occlusione intestinale risolto per via medica. Di interesse, la misura dei potenziali nasali presentava le stesse caratteristiche di voltaggio alterato che si hanno nella mucosa nasale del malato CF, a causa del difetto di funzione CFTR. Purtroppo il maiale non ha ghiandole sudoripare che permettano di cimentarlo con il test del sudore.

Gli scienziati ritengono che questo modello animale sia superiore al modello del topo CF (2). Il maiale ha molte caratteristiche anatomiche e fisiologiche più vicine a quelle dell’uomo rispetto al topo. Nel topo CF, il modello finora più usato, la malattia ha caratteristiche meno simili a quelle umane anche a livello intestinale e pancreatico e non è riproducibile la malattia polmonare umana. Tuttavia, di questo modello suino rimangono da mettere a punto varie cose, in particolare bisogna riuscire a conoscere l’evoluzione della condizione polmonare (quella che ci sta più a cuore), per la quale si ritiene che il maiale possa essere molto adeguato (2) (ma non è ancora provato), qualora si potessero ottenere maialini che sopravvivano più a lungo rispetto a quelli dei primi esperimenti. Ma anche la manipolazione genica del suino dovrebbe essere perfezionata: il modello proposto è completamente mancante del gene CFTR; bisognerebbe sapere come esso si comporterebbe se invece di distruggere il gene si introducesse in esso una mutazione CFTR, come avviene già per parecchi modelli di topi.

Certamente la disponibilità di un modello animale come quello suino che, oltre ad emulare più da vicino la malattia umana, presenta la facilità e l’abbondanza di riproduzione tipica del maiale (come del resto per il topo), aiuterebbe moltissimo la ricerca per conoscere di più sulla patogenesi della malattia e per sperimentare nuove terapie prima di passare all’uomo.

1. Rogers CS, et al. Disruption of the CFTR gene produces a model of cystic fibrosis in newborn pigs. Science 2008;321:1837-1841

2. Rogers CS, et al. The porcine lung as a potential model for cystic fibrosis. Am J Physiol Lung Cell Mol Physiol 2008;295:L240-L263