Questa è un’ampia e dettagliata rassegna che illustra come i topi occupino un posto chiave nella ricerca FC (1). E’ soprattutto l’infezione polmonare acuta e cronica, sostenuta da batteri tipici del malato FC, che può essere studiata, sia in topi con geni normali che in topi geneticamente modificati. In questi ultimi il gene CFTR è stato soppresso o è stato mutato (è possibile avere topi con mutazione DF508 o G551D). Non sono modelli perfetti, in primo luogo perché fra i topi e gli umani c’è una notevole diversità di specie e in secondo luogo perché nel topo FC gli effetti della modificazione genetica a livello polmonare sono inizialmente diversi da quelli che si verificano nei malati. Perciò non sono utili nelle ricerche che indagano in particolare le manifestazioni a livello del tessuto polmonare provocate da una proteina CFTR difettosa. Sono invece fondamentali per studiare la risposta polmonare a Pseudomonas aeruginosa, Burkholderia cenocepacia, Haemophilus influenzae, Staphylococcus aureus. E soprattutto per studiare i meccanismi che rendono Pseudomonas particolarmente virulento e che impediscono un’adeguata difesa immunitaria da parte dell’ospite; e che aprono la strada a quel quadro di infiammazione cronica che è tipica della FC.
Proprio nel campo dell’infezione e dell’infiammazione polmonare FC le conoscenze acquisite portano a identificare e allestire in laboratorio nuove molecole: i topi con infezione cronica svolgono un servizio fondamentale, che è quello di sperimentarle al posto del malato. Hanno dimostrato di rispondere agli antiinfiammatori, agli antibiotici o ai vaccini in maniera del tutto simile ai malati FC. Quindi, quello che c’è di nuovo in questi settori di terapie promettenti può essere testato nei topi e può esserne studiato il potenziale beneficio o la pericolosità. In sostanza i topi rappresentano la tappa indispensabile da superare prima che un nuovo farmaco entri nella fase della sperimentazione direttamente nei malati. Questa è anche la ragione per cui si stanno cercando nuovi modelli animali che siano più vicini all’uomo nella scala dell’evoluzione della specie e che mimino ancora meglio il quadro della malattia polmonare FC Gli ultimo modelli arrivati sulla scena, che sembrano rispondere meglio a queste esigenze, sono il maiale e il furetto con FC.
L’autrice di questa bella rassegna è responsabile del servizio di modelli animali per la ricerca FC (progetto CFaCore/2009) finanziato dalla Fondazione Ricerca FC: la rassegna rispecchia anche l’esperienza e la cultura maturata in questo servizio.
1) Bragonzi A “Murine models of acute and chronic lung infection with cystic fibrosis pathogens” Int J Med Microbiol 2010; 300:584-593