Qual è il problema
Studiare la microflora batterica che colonizza i seni parasali nei bambini affetti da FC, per verificare se è la medesima colonizzante le vie aeree inferiori e se è possibile eradicarla.
Che cosa si sa
Nei seni paranasali FC, come a livello bronchiale, l’aumentata densità dell’escreato, dovuto al malfunzionamento della proteina CFTR, predispone alla colonizzazione batterica cronica. In questo modo i seni paranasali possono fungere da deposito di batteri per riaccendere infezioni broncopolmonari, anche nei pazienti sottoposti a trapianto polmonare.
Non sappiamo però con certezza se i batteri presenti a livello paranasale siano gli stessi presenti nelle basse vie aeree e se possano essere eradicati prima di colonizzare il polmone.
Che cosa aggiunge questo studio
Questo studio indica che esiste una correlazione tra la flora dei seni paranasali e la flora polmonare nei singoli pazienti e che la colonizzazione sinusale spesso precede quella polmonare. Ipotizza, inoltre, che l’infezione sinusale, spesso asintomatica, possa essere eradicata, con potenziali benefici di prevenzione sulla colonizzazione cronica polmonare.
PREMESSE
Analogamente a quanto succede a livello polmonare, il secreto presente nei seni paranasali e nelle fosse nasali dei pazienti affetti da Fibrosi Cistica è alterato, perché la proteina CFTR non funziona correttamente. Da ciò deriva una condizione d’infezione cronica, che può precedere quella polmonare e che, se non trattata specificamente con mezzi adeguati, può persistere anche quando la colonizzazione polmonare è stata eradicata; e anche quando i polmoni non sono più soggetti a essere cronicamente infetti perché sono polmoni trapiantati.
A oggi, non è del tutto chiaro quale approccio terapeutico deve essere utilizzato, sia a fronte della presenza di sintomi di rinosinusite (acuta o cronica) sia al fine di cercare di eradicare l’infezione anche se asintomatica. Qualora, infatti, i germi presenti nelle alte vie si confermassero essere gli stessi che interessano le basse vie, diventerebbe importante eradicarli per prevenire la colonizzazione polmonare o, comunque, evitare il perdurare di un serbatoio di riserva dei germi, possibile causa di reinfezione.
Gli Autori di questo lavoro (1) hanno studiato la correlazione della flora batterica presente nei seni paranasali con quella presente nelle vie polmonari e l’efficacia dei trattamenti antibiotici effettuati, considerando un gruppo di pazienti seguiti presso lo stesso Centro e in tempi limitati di osservazione, per garantire al massimo l’uniformità dei dati raccolti.
METODO
Sono stati raccolti i risultati della coltura dell’espettorato e del liquido del lavaggio delle vie nasali (eseguito secondo apposita tecnica finalizzata al drenaggio del materiale proveniente dai seni paranasali) in bambini (a partire dai 5 anni di età) seguiti presso il Royal London Children Hospital di Londra a partire dall’anno 2012 fino ad ottobre 2013.
Inoltre sono stati valutati i risultati del trattamento eradicante (secondo tre protocolli adattati sul modello del trattamento eradicante i batteri polmonari) rispettivamente diretto contro 1) Pseudomonas aeruginosa, 2)Stafilococco aureo 3) tutti i patogeni eventualmente presenti nel liquido nasale. Per migliorare l’efficacia dell’antibiotico diretto ai seni paranasali è stato utilizzato un apparecchio apposito (apparecchio per aerosol Parisinus, con tecnica di aerosol “pulsante”). Quando i batteri risultavano gli stessi nel liquido nasale e nell’escreato è stato usato un protocollo di eradicazione “combinato” (nasale e polmonare).
RISULTATI
Sono entrati nello studio, eseguendo nel corso dello stesso controllo ambulatoriale sia il lavaggio nasale sia la cultura dell’escreato, 54 pazienti FC ( età mediana pari a 11 anni). Sono stati trovati batteri: in 15 soggetti sia nel lavaggio nasale che nell’escreato, in 13 solo nel lavaggio nasale , in 2 nell’escreato e non nel lavaggio nasale; nei rimanenti 24 le colture sono state negative in entrambe le sedi. Nove dei 15 che avevano culture positive in entrambe le sedi presentavano batteri corrispondenti. Per quanto riguarda la sintomatologia riferibile a infezione sinusale era presente in 4 o dei 54 bambini e solo in due su 4 la coltura sinusale è risultata positiva . Il batterio più frequentemente isolato in entrambe le sedi è stato Pseudomonas aeruginosa, seguito da Stafilococco e poi da altri batteri, fra cui Stenotrophomonas maltophilia. Il trattamento di eradicazione, mirato in base ad antibiogramma, è stato eseguito in 21/28 pazienti con cultura sinusale positiva, ottenendo l’eradicazione del germe in 14 su 21 pazienti.
COMMENTO E CONCLUSIONI
Questo studio, pur con i limiti legati a tutti gli studi con disegno di tipo retrospettivo, sembra indicare l’esistenza di correlazione tra i germi possibilmente provenienti dai seni paranasali e quelli a livello polmonare (purtroppo la correlazione non è suffragata da studi di tipizzazione molecolare dei batteri). Il rilievo più importante è che i germi sono presenti a livello sinusale prima che lo siano a livello polmonare. Suggerisce quindi come opportuno monitorare abitualmente la situazione microbiologica dei seni paranasali, anche in mancanza di sintomatologia specifica (i batteri possono essere presenti anche senza dare chiari sintomi di rinosinusite) e con tecniche corrette per ottenere il materiale da mettere in coltura. I risultati ottenuti dalla terapia eradicante indicherebbero inoltre l’efficacia di una terapia mirata in base ad antibiogramma ed eseguita con apparecchi per aerosol adeguati per la somministrazione dei farmaci nelle alte vie respiratorie.
1) Wilson P.” Paranasal sinus pathogens in children with cystic fibrosis:Do they relate to lower respiratory tract pathogens and is eradication successful?” J of Cystic Fibrosis (2014) http://dx.doi.org/10.1016/j.jcf.2014.03.003