Questo è il titolo di un editoriale a cura di Raymond Frizzell e Joseph Pilewski (Nature Medicine. 2004;10:452-4). Sembrerà strano a molti che questa si configuri come una notizia scientifica importante, dopo anni che la ricerca di base CF si avvale di animali da laboratorio, topi in particolare. Nella realtà, i topi sinora generati con mancanza di proteina CFTR hanno sempre fallito nello sviluppare una malattia polmonare che assomigliasse a quella umana: le manifestazioni di malattia vicine a quelle della CF umana erano quasi esclusivamente a livello di intestino e di pancreas.
Il gruppo di Chapel Hill in North Carolina, coordinato da RC Boucher (Mall M, et al. Nature Medicine. 2004;10:487-493) ha generato, con tecniche di ingegneria genetica, un topo che non manca di proteina CFTR ma che assorbe un eccesso di sodio nelle vie aeree. E’ in sostanza un topo transgenico che esprime in eccesso il canale di riassorbimento del sodio, denominato ENaC. Il canale del sodio è di norma regolato dalla proteina CFTR, nel senso che questa, in condizioni normali, ne limita l’azione di assorbimento. Nella malattia CF, la mancanza o il malfunzionamento di CFTR comporta da un lato il difetto di secrezione di cloro (e di altri cosiddetti anioni) e dall’altro il mancato controllo del canale del sodio, con conseguente eccesso di riassorbimento di sodio e quindi ridotta idratazione del liquido di superficie delle vie aeree e del muco, che ne risulta così denso e disidratato. Il gruppo americano ha dimostrato che si può avere una malattia polmonare simile a quella CF a prescindere dal difetto di CFTR, purchè sia esaltato il meccanismo di passaggio del sodio dalla superficie dell’epitelio all’interno delle cellule epiteliali. Infatti, il topo con tale anomalia nasce con polmoni sani ma ben presto avrà ostruzione delle vie aeree, con muco disidratato. Questi topi, pur mantenuti in ambiente sterile (e quindi senza batteri) sviluppano anche infiammazione polmonare e, quando vengono posti in contatto di batteri, sono incapaci di eliminarli, esattamente come avviene nei pazienti CF. Dunque, ora disponiamo di un modello animale che ci aiuterà a capire meglio la genesi della malattia polmonare CF, a compiere studi pre-clinici e a sperimentare trattamenti in condizioni di patologia molto vicina a quella dei pazienti CF.