AREST CF Investigators. Risk factors for bronchiectasis in children with cystic fibrosis.
Sly PD, Gangell CL, Chen L, Ware RS, Ranganathan S, Mott LS, Murray CP, Stick SM.
N Engl J Med. 2013 May 23;368(21):1963-70
Cosa si conosce su questo argomento
Risultati precedenti hanno messo in evidenza l’esistenza di una relazione causa-effetto tra l’infiammazione e l’infezione polmonare e lo sviluppo di bronchiectasie (dilatazioni patologiche dei bronchi). Si è visto che la pneumopatia FC inizia precocemente ed è associata con alti livelli di citochine (proteine) favorenti l’infiammazione, rilasciate dai neutrofili (un tipo di globuli bianchi); e che nei lobi polmonari dove l’infiammazione è maggiore si manifestano bronchiectasie di grado più severo.
Cosa aggiunge questo studio
Attraverso i dati raccolti dai 3 mesi ai 3 anni attraverso esecuzione di broncoscopia con prelievo di BAL (liquido broncoalveolare) e di TAC, gli autori suggeriscono che il livello di elastasi neutrofila (una proteina rilasciata dai neutrofili con attività pro-infiammatoria) nel BAL a 3 mesi di età possa essere l’indicatore più predittivo della presenza di bronchiectasie persistenti all’età di 1 e 3 anni. I risultati di questo studio fanno ipotizzare l’utilità di trattamenti farmacologici (nel campo degli antinfiammatori), mirati contro i neutrofili attivati che producono l’elastasi, per prevenire la comparsa di bronchiectasie.
PREMESSE
Questo importante studio australiano ha indagato la relazione tra la presenza di infezione/infiammazione a livello polmonare nei lattanti affetti da fibrosi cistica (FC) e il rischio di sviluppare bronchiectasie. L’ipotesi di questi ricercatori si è basata sui risultati di studi precedenti che hanno messo in evidenza l’esistenza di una relazione causa-effetto tra l’infiammazione polmonare, caratterizzata dalla presenza dei neutrofili (un tipo particolare di globuli bianchi deputati alla difesa del nostro organismo dall’attacco dei batteri), l’infezione polmonare sostenuta dalla presenza di Pseudomonas aeruginosa e la progressione del danno polmonare con sviluppo di bronchiectasie (dilatazioni patologiche dei bronchi ).
Da questi studi è emerso che la pneumopatia FC inizia precocemente ed è associata con alti livelli di citochine (proteine) favorenti l’infiammazione rilasciate dai neutrofili (un tipo di globuli bianchi) e che nei lobi polmonari dove l’infiammazione è maggiore si manifestano bronchiectasie di grado più severo.
METODO
Volendo sviluppare questa linea di ricerca gli autori australiani hanno analizzato, prelevandolo attraverso broncoscopia, il liquido di lavaggio bronco alveolare (BAL) di bambini con diagnosi di fibrosi cistica avvenuta tramite screening neonatale. Nel BAL è stato indagato il numero di neutrofili, il i livello di elastasi neutrofila, una proteina rilasciata dai neutrofili con attività pro-infiammatoria, la presenza di virus, batteri e funghi. Inoltre, con la TAC polmonare a basso dosaggio è stata indagata la presenza di bronchiectasie e di aria intrappolata (air trapping, indicativo di cattiva ventilazione). Queste analisi sono state effettuate a 3 mesi (127 bambini), a d 1 anno (109 bambini), a 2 anni (92 bambini) e a 3 anni di età (81 bambini).
RISULTATI
A 3 mesi d’età 28 bambini avevano un livello di elastasi neutrofila rilevabile (200ng/ml), che risultava correlata in maniera statisticamente significativa con la presenza di sintomi respiratori e all’infezione da Pseudomonas aeruginosa. Sempre a 3 mesi d’età 36 bambini alla TAC mostravano presenza di bronchiectasie, che risultavano correlate alla presenza di sintomi respiratori e all’infezione da Pseudomonas aeruginosa e a forme di malattia con ileo da meconio alla nascita. La segnalazione di presenza di bronchiectasie è salita dal 29,3% a 3 mesi al 61,5% a 3 anni di vita. Per lo scopo dello studio sono state definite bronchiectasie “persistenti” quelle bronchiectasie che erano riconosciute come tali in due (o più) successive indagini TAC valutate da radiologi diversi: queste erano presenti nel 14,4% dei bambini ad 1 anno di età e nel 32,1% dei bambini a 3 anni di età.
CONCLUSIONI
Attraverso analisi statistiche dei dati raccolti gli autori concludono che il livello di elastasi neutrofila nel BAL a 3 mesi di età sembra essere l’indicatore più predittivo della presenza di bronchiectasie persistenti all’età di 1 e 3 anni.
I bambini arruolati in questa ricerca facevano già parte di un programma di sorveglianza delle patologie respiratorie ad insorgenza infantile, che prevedevano esami invasivi come il BAL e con rischio di radiazioni come la TAC (indagini eseguite in anestesia generale).
I risultati di questo studio suggeriscono di utilizzare trattamenti farmacologici mirati contro i neutrofili attivati (che producono elastasi neutrofila) per prevenire la comparsa di bronchiectasie; alcuni di questi farmaci sono in fase di studio, altri sono già in commercio (ibuprofene) sebbene impiegati con sicurezza solo in pazienti adolescenti ad adulti.
Questo studio conferma ancora una volta l’importanza della ricerca (sia di base che clinica) sull’infiammazione polmonare FC.