Questo studio, che rientra in un più generale progetto mirato ad individuare i siti di azione di farmaci potenzialmente capaci di correggere il difetto di base CF (progetto FFC #6/2003, selezionato e finanziato dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica), è rivolto a conoscere non solo la sede molecolare di azione ma anche il meccanismo con cui agisce un noto potenziatore del canale CFTR, la genisteina, a seguito di stimoli quantitativamente diversi. Si è lavorato su cellule di topo che esprimono la CFTR.
Essenzialmente si è visto che la genisteina (una sostanza del gruppo dei “bioflavonoidi”, molto diffusi in natura), a basse concentrazioni, si lega alla porzione della CFTR denominata NBD1, (questo “dominio” è deputato a scambi energetici che fanno aprire o chiudere il canale del cloro CFTR), e su questa determina l’azione di potenziamento energetico, conferendo alla struttura molecolare una particolare conformazione utile alla sua attività. Concentrazioni maggiori interferiscono in senso potenziatore anche sulla seconda porzione della proteina responsabile della funzione del canale (cosiddetto dominio NBD2). Il valore di questa ricerca sta nell’aver messo a punto un modello di studio relativamente semplice, basato su misure quantitative, che consente di analizzare altri possibili potenziatori CFTR e disegnare anche nuovi farmaci, possibilmente più tollerati ed anche più attivi della genisteina.
Moran O, Zegarra O. A quantitative description of the activation and inhibition of CFTR by potentiators: Genistein. FEBS Letters 2005;579:3979-83.