Qual è il problema
Lo Staphylococcus aureus (SA) è il più comune batterio presente nelle vie aeree dei pazienti con fibrosi cistica (FC) in giovane età. Per controllare lo stato di infezione che provoca sono state adottate varie strategie.
Che cosa si sa
Nei polmoni FC lo Staphylococcus aureus può presentarsi sporadicamente, persistere per anni nei polmoni o scomparire per cause non ben chiarite. Nel caso di infezione cronica non si sa se un trattamento antibiotico intensivo possa eradicare il germe.
Che cosa aggiunge questo studio
In questo studio retrospettivo sembra che il trattamento antibiotico endovena per 2 settimane ponga fine all’infezione cronica da SA ma non riesca ad eradicare i ceppi di batteri dotati di caratteristiche genetiche di persistenza.
PREMESSE
L’alta prevalenza del batterio SA nei secreti respiratori dei pazienti giovani con FC ha indotto i centri di cura ad adottare diverse strategie orientate al controllo di questa infezione: la sorveglianza microbiologica frequente combinata alla terapia antibiotica mirata, la terapia antibiotica di mantenimento nei pazienti con infezione cronica, il trattamento delle riacutizzazioni sintomatiche. Gli autori di questo articolo hanno voluto indagare se un trattamento antibiotico intensivo possa eradicare SA e impedire la successiva reinfezione da parte di nuovi ceppi.
METODO
Sono stati considerati 2,526 campioni di secreti respiratori (1-33 campioni per paziente), prelevati tra Gennaio 2009 e Dicembre 2010 da 154 pazienti (87 maschi, 67 femmine) di età 0-44 anni, seguiti presso un centro per la cura della fibrosi cistica danese. (1) Tutti i campioni sono stati sottoposti ad esame batteriologico e tutti i ceppi di SA isolati sono poi stati tipizzati con tecniche di analisi genetica (analizzando le caratteristiche genetiche di due particolari regioni del batterio spa (spa-type) e agr (agr-type) con indagini di genetica molecolare). A seconda delle caratteristiche genetiche è stato possibile distinguere se gli stessi batteri erano presenti in maniera ripetuta in 2 o più colture (ceppi persistenti); erano definiti ceppi solitari quelli presenti in una sola coltura.
Nel centro di cura dove è stato eseguito lo studio le colture dei secreti respiratori venivano eseguite con cadenza mensile ed i pazienti erano trattati con antibiotico terapia se la coltura era positiva per SA anche in assenza di sintomi. Il trattamento antibiotico standard prevedeva un ciclo antibiotico orale di 2 settimane con dicloxacillina e acido fusidico; ma in caso di peggioramento clinico importante attribuito all’infezione da SA, il paziente veniva trattato con dicloxacillina o cefuroxime endovena (ev) per 2 settimane. I pazienti con colonizzazione cronica venivano trattati con cefuroxime ev 4 volte l’anno in media.
RISULTATI
1,047 campioni di secreti respiratori (41%) da 130 pazienti (84%) erano positivi per SA. In totale sono stati isolati 1,061 ceppi di SA che hanno fatto evidenziare 129 diversi tipi genetici. Nei 2 anni di studio, si è visto che la maggioranza dei pazienti presentava diversi ceppi genetici di SA (per lo più 2 o 3 ceppi per paziente, ma anche fino a 10) , ma che comunque vi era un ceppo prevalente ritrovato nel 9.9% degli escreati analizzati. Solo pochi ceppi di SA erano resistenti agli antibiotici comunemente usati: rifampicina (26%) e acido fusidico (12%). Un solo paziente si è colonizzato con MRSA (SA meticillino-resistente) nel corso dello studio: il germe è stato poi eradicato con un trattamento di 5 settimane con rifampicina e acido fusidico per via orale. 10 pazienti hanno avuto da 4 a 5 colture positive per SA con 35 ceppi persistenti e 11 ceppi solitari. 51 pazienti avevano infezione cronica da SA (definita dalla presenza di SA in più della metà delle colture eseguite in quell’anno) nel 2009 e 54 nel 2010 (tot 105 con infezione cronica da SA in due anni, di cui 40 erano gli stessi con infezione cronica in entrambi gli anni). 37 di questi 40 pazienti hanno ricevuto in totale 139 cicli antibiotici per via endovenosa, ciascun ciclo con durata media di 15 giorni (range: 6-31). L’intervallo di tempo medio libero da SA era di 49 giorni nei pazienti senza trattamento ev e 68 giorni nei pazienti con trattamento ev. Per capire se il trattamento per via endovenosa favoriva il rimpiazzo di ceppi di SA solitari rispetto a quelli persistenti è stata condotta un’ulteriore analisi su 666 isolati da 65 pazienti con infezione cronica da SA. L’analisi ha permesso di identificare 175 ceppi (92 ceppi solitari e 83 ceppi persistenti) e dimostrare che non c’era differenza nei pazienti trattati e non trattati con cicli ev riguardo al ricambio a breve termine, vale a dire la sostituzione di ceppi persistenti con ceppi solitari di SA. Il ricambio era avvenuto nel 29% dei casi, sia fra i soggetti trattati con antibiotico ev che fra i non trattati per via ev.
CONCLUSIONI
L’infezione cronica da SA è associata alla presenza di ceppi persistenti. Il trattamento aggressivo anti SA con due settimane di antibiotico per via endovenosa sembra aumentare l’intervallo libero dalla presenza di SA, ma non eliminare i ceppi di SA con caratteristiche di persistenza.
1) Andersen C, Kahl BC, Olesen HV, Jensen-Fangel S, Nørskov-Lauritsen N.
Two-week intravenous antibiotics do not eradicate persistent Staphylococcus aureus clones in cystic fibrosis patients. Clin Microbiol Infect. 2013 Sep 25. doi: 10.1111/1469-0691.12406. [Epub ahead of print]