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15 Dicembre 2015

Copertura vaccinale nei bambini con fibrosi cistica: studio multicentrico francese

Dr. Laura Minicucci, Centro Regionale Ligure FC, Ospedale Gaslini, Genova

Il miglioramento della prognosi della FC è legato a molteplici fattori, tra cui va considerato, come componente essenziale, la prevenzione, tramite vaccinazione, di tutte le infezioni che possono dare complicanze a carico del polmone (tubercolosi, influenza, morbillo, pertosse, infezioni da Haemophilus, infezioni da Pneumococco, varicella) e del fegato (epatite A, epatite B). È stato recentemente segnalato che la copertura vaccinale nei pazienti affetti da malattie croniche non è soddisfacente, ma non esistono a tutt’oggi dati riferiti alla copertura vaccinale in FC.
Gli autori di questo studio (1) hanno elaborato i dati già utilizzati in un programma di sorveglianza nazionale del 2009 in cui era stata indagata, in occasione della campagna vaccinale contro il virus dell’influenza H1N1, la copertura vaccinale della popolazione sotto i 18 anni dell’area metropolitana di Parigi. Sono stati raccolti i dati riferiti sia alle vaccinazioni obbligatorie (antitubercolare, antidifterite, tetano e poliomielite) sia alle vaccinazioni raccomandate alla popolazione generale (infezione da H. influenzae tipo B, pertosse, morbillo, rosolia, parotite, epatite B, infezione da pneumococco, infezione da meningococco e infezione da papilloma virus) sia alle vaccinazioni specificamente raccomandate nei pazienti affetti da FC (influenza, epatite A, varicella). Dei 415 soggetti entrati nello studio, 133 (età media 7,8 anni, range 9 mesi – 17,5 anni) erano affetti da fibrosi cistica (gruppo A). I dati a loro riferiti sono stati elaborati separatamente e poi confrontati con quelli della popolazione generale (gruppo B). Nei pazienti FC sono stati raccolti anche i dati relativi alla funzionalità respiratoria.
Risultavano vaccinati per difterite, tetano, polio, pertosse e Haemophilus l’85% dei bambini a un anno e il 76% degli adolescenti nel gruppo A, a fronte di una copertura vaccinale del 96% nei bambini di sei anni del gruppo B. Risultavano vaccinati per tubercolosi all’età di due anni l’86% dei bambini del gruppo A e il 95% del gruppo B. Risultavano vaccinati per morbillo parotite e rosolia l’88% in entrambe i gruppi all’età di due anni, ma la percentuale risultava minore nel gruppo A rispetto al gruppo B nelle età successive (79% versus 95% rispettivamente). Risultavano vaccinati per epatite B, circa il 60% dei bambini sia nel gruppo A sia nel gruppo B. Nell’ambito del gruppo A, risultavano vaccinati per epatite A il 15% dei bambini a due anni e il 24% dei ragazzi a 14 anni, per Pneumococco il 54% a 2 anni e il 71% a 14 anni e, in tutte le età, il 3% per varicella e il 13% per Meningococco. Di particolare attualità, vista la stagione, risulta il dato che solo il 66% del gruppo A era stato vaccinato per il virus influenzale, a fronte di una copertura del 91,8% nel gruppo B per il virus H1N1 nell’anno considerato. Non è risultata alcuna associazione tra il grado di compromissione respiratoria nel gruppo A e il livello di copertura vaccinale.

Gli autori dello studio, discutendo i dati raccolti, sottolineano che la copertura vaccinale nei bambini e ragazzi nella popolazione generale non è soddisfacente. Ancora più preoccupanti risultano i dati riferiti alla popolazione FC, che, pur essendo più a rischio di complicanze e pur essendo già state pubblicate specifiche raccomandazioni nel 2006, risulta ancora meno protetta in tutte le età e a tutti i livelli di gravità della malattia. Questi risultati possono essere interpretati alla luce della cattiva attenzione dei medici curanti a questo specifico argomento e alle informazioni non corrette o a diffusione distorta, anche a livello della popolazione generale, sui possibili effetti collaterali dei vaccini.

A commento di questo interessante lavoro francese, va ricordato che, pur non esistendo dati recenti al proposito, è molto improbabile che la realtà italiana sia più confortante. A fronte di una sostanziale uniformità tra i due Paesi per quanto riguarda il protocollo vaccinale (uniche diversità: in Francia, contrariamente all’Italia, è obbligatoria, almeno nella popolazione di Parigi, la vaccinazione per tubercolosi e non è obbligatoria quella per epatite B), sembra emergere un maggiore rigore da parte delle Autorità Sanitarie Francesi, almeno rispetto ad alcune vaccinazioni, considerate obbligatorie per l’iscrizione alla scuola dell’obbligo. Questo purtroppo pare non essere più vero in Italia, dove informazioni poco corrette sul rapporto rischio/beneficio delle vaccinazioni si stanno diffondendo a tal punto da mettere in pericolo la prevenzione di importanti malattie nella popolazione generale e, più specificamente, nei pazienti con FC.

1. Masson A, Launay O, Delaisi B, Bassinet L, Remus N, Lebourgeois M, Chedevergne F, Bailly C, Foucard P, Corvol H, deBlic J, Sermet-Gaudelus I. “Vaccine coverage in CF children: a French multicenter study”. Journal of Cystic Fibrosis 14; 2015: 615-620