Nei pazienti FC preadolescenti e adolescenti si registra in genere una certa accelerazione del danno polmonare, indicata anche dalla diminuzione dei valori spirometrici. Vi concorrono varie cause, fra cui una minor aderenza alle prescrizioni terapeutiche tipica dell’età. Lo scopo di questa ricerca è paragonare l’andamento della funzionalità respiratoria tra i 10 e i 15 anni in due coorti composte da tutti i pazienti diagnosticati attraverso screening neonatale: nella prima coorte, i nati fra il gennaio 1979 e il dicembre 1984; nella seconda, i nati fra il gennaio 1991 e il dicembre 1996.
Tutti i pazienti erano seguiti presso il centro FC di Verona: 32 appartenevano alla prima coorte, 60 alla seconda. Le caratteristiche cliniche erano simili, simile lo stato nutrizionale, con uguale percentuale di pancreas insufficienti, diabetici ed epatopatici (epatopatia minore). Le differenze sono invece nelle terapie, dato che solo nella seconda coorte (quella fra il 1991 e il 1996) sono in uso nuove strategie: tra queste, la terapia antibiotica per via aerosolica, eseguita anche prima dai pazienti con maggiore danno polmonare, ma da uno scarso numero e solo con colistina; invece nella seconda coorte da un largo numero e prevalentemente con tobramicina alternata a colistina. Inoltre, sempre nella seconda coorte era stata introdotta come completamente nuova la terapia antibiotica con azitromicina (usata dal 53% dei pazienti) e introdotte anche come nuove le terapie a base di dornase alfa (usato dal 22%) e soluzione salina ipertonica (usato dal 55%).
Nella prima coorte (1979-1984) il declino medio del FEV1 (% predetto) tra i 10 e i 15 anni è stato di 9,2% punti percentuali; nella seconda coorte (1991-1996) solo dello 0,6%. Il valore medio di FEV1 nell’arco di studio, ovvero 5 anni, è stato del 74,2% nella coorte 1 e dell’87,8% nella coorte 2, a indicare che negli anni ’90 ragazzi e adolescenti si presentano con una funzionalità respiratoria che peggiora meno e quindi rimane mediamente su valori più alti.
Anche il declino medio del FEF25-75 (parametro che indica la pervietà delle piccole vie respiratorie) è rallentato nel tempo, passando da una perdita di 16,3 punti percentuali negli anni ’80 a solo di 1,3 punti negli anni ’90. Il valore medio di FEF25-75 in 5 anni era del 58,9% nella coorte 1 e del 72,3% nella 2.
Il 28% dei pazienti della coorte 1 era colonizzato da Pseudomonas aeruginosa (PA) contro il 15% della coorte 2; quasi il 100% di colonizzati da Staphylococcus aureus nei 2 gruppi. Poichè sono tutti pazienti afferenti allo stesso centro, gli autori dello studio hanno potuto datare l’anno dell’introduzione delle nuove misure terapeutiche. Per quanto riguarda la diminuzione delle colonizzazione da Pseudomonas hanno importanza probabilmente le misure di separazione adottate da un certo periodo in poi fra pazienti portatori di germi diversi, e forse anche l’applicazione sistematica dei protocolli di eradicazione della prima infezione (dagli anni 2000). In questo centro l’introduzione di dornase alfa (pulmozyme) viene fatta risalire agli anni ’90, della tobramicina continua per via inalatoria al 2000, della salina ipertonica al 2003. È interessante però notare che nessuna di queste misure presa singolarmente è associata al miglioramento funzionale. Questo sta a indicare un cambiamento globale nella cura dei pazienti piuttosto che il vantaggio prodotto da una specifica terapia. Terapie che si confermano complessivamente aver prodotto effetti molto importanti e che non vanno assolutamente passate in secondo piano nell’attesa dei nuovi farmaci mutazione-mirati.
1) Tridello G, Volpi S, Assael BM, Meneghelli I, Passiu M, Circelli M. Lung function comparison between two decades in cystic fibrosis children: A single centre study. Pediatr Pulmonol. 2015 Sep 30. doi: 10.1002/ppul.23314. [Epub ahead of print]