Marco è un giovane medico che lavora presso un Centro per la cura della fibrosi cistica. Si chiede quale schema di terapia antibiotica utilizzare per la sua piccola paziente Francesca, di 3 anni, che presenta per la seconda volta un’infezione da Pseudomonas Aeruginosa.
Antonio, specialista pneumologo presso un importante ospedale di terzo livello, viene invitato da un gruppo di colleghi che gli chiedono di tenere una breve relazione sull’efficacia degli anti-ossidanti (e in particolare del glutatione) in pazienti affetti da alcune patologie croniche, tra cui la fibrosi cistica.
Giovanna, fisioterapista presso un Centro FC, viene inserita in un gruppo multidisciplinare di livello nazionale per la scrittura di raccomandazioni (linee guida) sulle tecniche di disostruzione delle vie aeree in FC. Le si chiede di condurre una ricerca preliminare sulla letteratura scientifica in proposito.
Sappiamo oggi quanto sia preziosa l’informazione; e quanto sia prezioso il tempo. Chi si occupa di fibrosi cistica, sia perché ha dei malati da assistere sia perché a volte è interessato a condurre una ricerca, desidera trovare il più rapidamente possibile le risposte ai vari quesiti; naturalmente che siano anche risposte valide.
Fino a non molti anni fa, sarebbe partita una telefonata a un collega esperto o la ricerca affannosa di libri o riviste su un certo argomento. In anni più recenti le banche dati biomediche hanno in parte semplificato il lavoro, ma attenzione, a volte si tratta di un’illusione.
Un esempio per capirci. Se Marco, il medico alle prese con la Pseudomonas, facesse una ricerca in PubMed, la più celebre banca dati biomedica, incrociando le parole chiave Cystic Fibrosis e Pseudomonas Aeruginosa troverebbe quasi 2.400 citazioni bibliografiche: (“Cystic Fibrosis”[Mesh]) AND “Pseudomonas aeruginosa”[Mesh] 2386)
Se saggiamente decidesse di limitarsi ai soli Studi Clinici Randomizzati, avrebbe “soltanto” 76 articoli da leggere. Non gli andrebbe meglio con le Review (293).
Né migliore sarebbe il destino di Antonio, di Giovanna, e, perché no, dei genitori di Francesca: oggi Internet è infatti patrimonio di tutti e accessibile gratuitamente.
Per semplificare la vita dei nostri amici (che di fittizio hanno il nome, ma che probabilmente esistono per davvero e non solo nei nostri esempi), abbiamo progettato e costruito, con il decisivo sostegno della Fondazione, uno strumento che potrebbe soddisfare i quesiti in ambito FC: il Cystic Fibrosis DataBase (CFDB). Si tratta di una banca dati che classifica in un sistema ordinato e facilmente fruibile (database) le pubblicazioni sull’efficacia degli interventi in FC: Revisioni Sistematiche (RS) della letteratura scientifica, studi clinici terminati e anche studi in corso. In totale oltre 2.000 pubblicazioni. Il database si trova nel sito web cfdb.eu, a disposizione di tutta la Comunità Scientifica internazionale.
Il sito è consultabile anche su apparecchi mobili come smartphone, tablet, ecc.
In pochi minuti CFDB mette a disposizione tutta l’informazione oggi disponibile su un argomento. Vediamo dunque, proseguendo sull’esempio della terapia dell’infezione da Pseudomonas, come funziona in pratica, nei suoi tre livelli di utilizzo.
Livello 1:
l’utente può eseguire delle interrogazioni (query) attraverso delle parole chiave, e leggere sia il numero di pubblicazioni trovate per ogni categoria che l’elenco delle citazioni bibliografiche. Nel nostro caso selezionerebbe Pseudomonas Aeruginosa e Anti-bacterial agents nella barra di ricerca (se i termini introdotti sono utilizzati dal sistema come parole chiave, si avrà l’autocompletamento dei termini stessi). Spuntando l’opzione “all terms” i termini verranno utilizzati in AND (mentre “at least one term” corrisponde a OR). Il programma identificherà tutte le pubblicazioni pertinenti (alla data odierna sono 270).
Livello 2:
cliccando su ognuna delle pubblicazioni trovate sarà possibile leggere i principali risultati secondo un abstract strutturato, con i seguenti item: Source, Study design (o, in caso di review, criteria of inclusion for studies), List of included studies, Participants, Interventions, Outcome measures, Main results, Authors’ conclusions.
Livello 3:
per alcuni temi importanti, si possono selezionare delle schede (topics) che sintetizzano criticamente lo stato dell’arte delle evidenze disponibili. Le schede sono state realizzate per una cinquantina di temi dai medici che collaborano al progetto CFDB.
Queste schede sono molto sintetiche e di immediata comprensione: dopo un breve background, si possono apprezzare in particolare due paragrafi significativi, quello del “Che cosa si sa” e quello dei problemi non ancora risolti.
CFDB: Punti di forza
È stato costruito un database che raccoglie e classifica gli studi sull’efficacia clinica degli interventi clinici in FC. Un team di specialisti in FC, coordinati da un esperto in epidemiologia e ricerca clinica, ha effettuato una ricerca nelle principali banche dati (Medline, Embase, Cochrane Library e registri di trial clinici). Sono stati inclusi nel database tutti gli studi, quali revisioni sistematiche e studi primari, senza restrizioni di anno o di lingua.
Gli studi sono stati suddivisi in categorie e classificati secondo un dizionario di parole chiave costruito ad hoc.
Il database è aggiornato con regolarità.
Il database risiede su una piattaforma web ed è consultabile gratuitamente.
Il database viene prefiltrato e dunque, a differenza delle normali banche dati, tende a raccogliere soltanto articoli di interesse, e a escludere quelli non pertinenti.
Alcune criticità
CFDB è rivolto ai professionisti e non ai pazienti. Il linguaggio è tecnico, anche se sappiamo come il livello di molti pazienti FC e dei loro genitori sia spesso elevato.
È in inglese, in quanto è indirizzato a tutto il mondo e non solo a un pubblico italiano.
Richiede un minimo di conoscenza dei metodi della ricerca clinica, ad esempio dei diversi disegni di studio. Non tutti purtroppo sanno che cosa sia una Cochrane Review, un report di Health Technology Assessment, uno studio randomizzato, ecc.
Questa non è una debolezza di CFDB, ma piuttosto della cultura di molti professionisti che, nonostante si parli ormai da 20 anni di Medicina fondata sulle evidenze, spesso non sono in grado di distinguere, tra l’enorme mole di ciò che viene pubblicato, l’articolo rilevante da quello poco importante o lo studio condotto con i crismi della qualità (ad esempio corretta randomizzazione, cecità, analisi dei dati…) dalla ricerca approssimativa e sbrigativa.
CFDB in questi casi avrebbe bisogno di un adeguato sostegno formativo, inteso non nel senso di manuale di istruzioni (bastano pochi minuti per imparare lo strumento), ma piuttosto in quello di avviare una riflessione, talvolta della durata anche di mesi o anni, su come interpretare la ricerca clinica.
Conclusioni
Questo strumento può fornire in tempi rapidi a medici, ricercatori e studenti (e, perché no, a pazienti) un quadro aggiornato dello stato dell’arte della ricerca clinica in ambito FC. Può inoltre essere utile a chiunque intenda proporre nuovi studi o produrre raccomandazioni cliniche, in quanto fornisce informazioni concise ed aggiornate su ciò che è stato sufficientemente studiato e ciò che merita di essere approfondito con ulteriori studi.
Ci auguriamo che il database, che con tanta fatica è stato costruito e che viene costantemente aggiornato, possa servire al maggior numero possibile di utenti fornendo una rapida ed esauriente guida online in grado di aiutare i professionisti nelle corrette decisioni assistenziali.
Buzzetti R, Cirilli N, Minicucci L, Raia V, Salvatore D, Maffeis P. Cystic Fibrosis Database (CFDB): A new web-based tool for cystic fibrosis specialists. Pediatr Pulmonol, 2014 Sep;49(9):938-40. doi: 10.1002/ppul.22954. Epub 2014 Feb 16.