Presso il centro FC del famoso Brompton Hospital di Londra è stata avviata questa ricerca (1) che ha riguardato 16 malati FC in condizioni di malattia estremamente avanzata e in attesa di trapianto polmonare. Lo scopo era studiare la fattibilità-utilità dell’assistenza a domicilio attraverso il supporto tecnico della telemedicina. Chi ha partecipato allo studio poteva essere assegnato random all’uno o all’altro di due gruppi: in un gruppo l’assistenza si basava sul monitoraggio telematico, nell’altro avveniva con modalità tradizionali. I pazienti del gruppo telemedicina avevano installata in casa una linea ISDN e attraverso il loro schermo televisivo si collegavano in videoconferenza con il centro FC.
Le notizie pubblicate riguardano i risultati dopo sei mesi d’avvio dello studio: 7 malati hanno completato la ricerca, 4 nel gruppo telemedicina e 3 nel gruppo assistenza tradizionale. Per il gruppo telemedicina la videoconferenza ha avuto frequenza settimanale (per un totale di 71 videoconferenze): nel corso del collegamento ogni malato era sottoposto ad una valutazione clinica generale, aveva un colloquio con lo psicologo e poteva chiedere l’incontro con qualsiasi figura del team multidisciplinare.
Tra i due gruppi non ci sono state differenze nel numero di richieste di ricovero o di visite in ospedale, nelle chiamate verso il medico curante, nei cicli di terapia antibiotica eseguiti. Però i malati che hanno avuto il supporto della telemedicina hanno mostrato un miglioramento significativo nella percezione della propria immagine corporea e quindi nel benessere psicologico e hanno apprezzato molto il servizio nel suo complesso.
Lo studio prosegue per arrivare ad una conclusione sull’ipotesi iniziale che la telemedicina possa fornire un supporto reale all’assistenza tradizionale e possa ridurre la frequenza dei controlli in ospedale.
1) Wilkinson OM et all “A feasibility study of home telemedicine for patients with cystic fibrosis awaiting transplantation “J Telemed Telecare 2008; 14(4):182-5