Se in una famiglia ci sono più fratelli con FC, sappiamo che la loro malattia può avere un decorso diverso, nonostante abbiano genotipo CFTR uguale e nonostante l'”ambiente” in cui crescono sia lo stesso. Le ragioni di questa diversità sono numerose. Questa ricerca (1) in particolare indaga gli effetti dell’ordine di nascita e della maggiore o minore precocità di diagnosi, nell’ipotesi che i fratelli minori siano diagnosticati più precocemente e che alla diagnosi più precoce corrisponda un miglior andamento della malattia. I risultati dicono che la diagnosi più precoce (i fratelli minori sono stati in media diagnosticati a pochi mesi di vita, i fratelli maggiori a circa tre anni) dà benefici effetti sul piano respiratorio controllato “a distanza”: all’età di venti anni i fratelli diagnosticati più precocemente hanno migliore FEV1 rispetto ai fratelli diagnosticati più tradivamente. I primi tendono ad avere colonizzazione da Pseudomonas prima degli altri nei primi dieci anni di vita ma la differenza scompare nella seconda decade. Non ci sono differenze fra gli uni e gli altri sul piano nutrizionale.
La ricerca è svolta in un paio di centri FC in Olanda, dove vengono selezionati su 580 pazienti quelli che sono nati dopo il 1970 e che hanno controlli almeno fino all’età di vent’anni. Fra questi ci sono 52 coppie di fratelli (vengono escluse le coppie di gemelli), di cui 37 hanno un fratello più giovane che è stato diagnosticato molto presto, al di sotto dell’anno d’età. (addirittura in epoca prenatale in 8 casi e in epoca perinatale per gli altri), e alla diagnosi nella maggior parte dei casi non presentava sintomi. I fratelli più vecchi invece sono stati diagnosticati prevalentemente per sintomi respiratori (età mediana 3 anni). Ricordiamo che in Olanda non c’è un programma di screening neonatale della malattia FC, per cui succede abbastanza spesso che i bambini vengano diagnosticati per sintomi anche se a pochi anni di vita. La ricerca si svolge mediante osservazione dei dati clinici respiratori (funzionalità polmonare, presenza di Pseudomonas aeruginosa) e nutrizionali per tutti i fratelli, dal momento della diagnosi fino a vent’anni di età. La FEV1 viene confrontata ad età uguali nei due gruppi: a 5, 10 e 15 anni non sembrano esserci sostanziali differenze tra i due gruppi. C’è differenza invece a 20 anni: la FEV1 dei fratelli a diagnosi molto precoce è significativamente più elevata di quella dei fratelli a diagnosi più tardiva quando avevano la stessa età (19.4% in più rispetto al valore predetto). Per capire se la differenza è effettivamente legata all’età di diagnosi, i fratelli diagnosticati precocemente sono divisi a seconda che la diagnosi sia avvenuta prima o dopo i 6 mesi. Di nuovo, nonostante i controlli alle età intermedie di 5,10 e 15 anni siano sovrapponibili, il vantaggio di quelli diagnosticati prima dei 6 mesi a 20 anni appare ancora più evidente (La FEV1 è maggiore del 22.9%).
Quindi la diagnosi precoce in assenza di sintomi (e ancor più quella precocissima al di sotto dei sei mesi) sembra associarsi ad una funzionalità polmonare significativamente migliore all’età di 20 anni. Anche altre ricerche hanno dimostrato questo vantaggio e l’hanno attribuito alla precocità dell’intervento terapeutico. Sembra un po’ strano che i controlli intermedi prima dei 20 anni non dimostrino analogo comportamento e gli autori non danno spiegazioni su questo. C’è forse da supporre che un danno broncopolmonare precoce più grave determini conseguenze sul piano funzionale che diventano evidenti solo dopo l’adolescenza. La ricerca ha comunque il problema di una casistica modesta, che non permette conclusioni robuste, anche se gli autori sostengono che il numero di coppie di fratelli esaminati, in base alle regole della statistica, era sufficiente a svelare una differenza del 20% dei valori della FEV1. Un’informazione interessante è quella fornita dall’età di comparsa di Pseudomonas: i fratelli più piccoli sono colonizzati prima perché probabilmente prendono Pseudomonas dai fratelli maggiori e frequentano prima i centri di cura. Ma la colonizzazione più precoce non sembrerebbe incidere negativamente sulla loro situazione respiratoria.
1) Slieker MG, Van Den Berg JM et all “Long term effects of birth order and age at diagnosis in cystic fibrosis :a sibling cohort study ” Pediatr Pulmonol 2010 Jun; 45(6): 601-7