Il progetto strategico Task Force for Cystic Fibrosis (TFCF), promosso e finanziato da Fondazione Ricerca FC, è partito nel 2014 (fase 1 – fase 2 – fase 3) con l’obiettivo di individuare nuovi correttori della proteina CFTR, più efficaci di quelli allora esistenti. La fase di discovery ha prodotto un correttore molto potente, ARN23765, candidato a diventare un farmaco. Dopo aver condotto una serie di saggi sperimentali in vitro, che non hanno evidenziato particolari criticità riguardo alla sicurezza del composto, abbiamo continuato con una successiva fase di derisking, una serie di attività finalizzate a evidenziare eventuali criticità che possano compromettere lo sviluppo del composto come farmaco. Le attività di derisking sono state affidate ad Aptuit, una Contract Research Organization (CRO) specializzata nel settore, che ha ottimizzato la sintesi su larga scala, condotto studi di formulazione ed eseguito una prima serie di studi nell’animale per valutare possibili tossicità del composto, così come richiesto per qualunque molecola che si voglia avanzare agli studi clinici. Questa prima fase di derisking si è conclusa a fine luglio 2020, e non ha rivelato problemi di tossicità negli animali.
Nel frattempo, è stata avviata la ricerca di un partner per completare lo sviluppo del composto. La ricerca in ambito FC ha chiaramente evidenziato che per ottenere un adeguato recupero della funzionalità di CFTR mutata è necessaria la combinazione di due diversi correttori, eventualmente associati anche a un potenziatore.
Di recente è stata infatti approvata una combinazione di questo tipo, denominata Trikafta (Kaftrio in Europa), che ha mostrato una sensibile efficacia clinica anche in soggetti FC con una sola copia della mutazione F508del. Questo è un grande passo in avanti nelle terapie del difetto di base FC. E tuttavia, si ravvisa la necessità per i pazienti di poter avere accesso anche ad altre combinazioni di farmaci, ugualmente efficaci o possibilmente migliori rispetto a quella esistente. Tale possibilità avrebbe anche l’effetto di ridurre i costi della terapia, aumentandone quindi l’accessibilità da parte dei malati.
Il piano strategico TFCF è dunque cambiato rispetto agli intenti di partenza, in quanto è necessario inserire ARN23765, che ha il pregio di avere una elevata potenza, in una duplice o triplice combinazione di modulatori di CFTR. L’obiettivo è di identificare una combinazione che mostri un effetto comparabile o superiore a quello di Trikafta.
Il progetto strategico TFCF ha generato inoltre proprietà intellettuale di cui sono contitolari IIT, Istituto Giannina Gaslini (IGG) e FFC. Due brevetti sono stati concessi negli Stati Uniti, dei quali sono riportati di seguito i riferimenti.
Negli ultimi mesi del 2020, il Team ha iniziato contatti con un potenziale partner che ha sviluppato correttori con meccanismo d’azione complementare a quello di ARN23765. Con questo partner è stato dapprima firmato un accordo di riservatezza, a cui ha fatto seguito uno scambio di informazioni e dati sui rispettivi composti.
Negli ultimi mesi del 2021, l’azienda americana Sionna Therapeutics ha acquisito la licenza per l’uso di ARN23765 (leggi qui la notizia). Questa importante cessione ha permesso la prosecuzione degli studi preclinici sul composto, necessari per eventualmente avviare la sperimentazione sull’uomo.
Il risultato raggiunto da TFCF è molto promettente e, grazie al recente accordo per il futuro sviluppo della molecola, potrebbe portare a un nuovo e più efficace farmaco per la fibrosi cistica.
Nota. Per questo progetto sono al momento sospese le adozioni.