ETI (elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor, o Kaftrio) è una combinazione di farmaci che ha notevolmente migliorato l’aspettativa e la qualità della vita di molte persone con fibrosi cistica (FC). Dopo studi sulla sicurezza del farmaco, la statunitense FDA ha recentemente approvato l’uso di Kaftrio nei bambini dai 2 ai 6 anni. Nonostante sia un farmaco generalmente ben tollerato, sono comunque stati segnalati alcuni effetti collaterali.
Inoltre, grazie al suo innegabile successo, sempre più donne con FC pianificano una gravidanza e il numero di bambini nati da madri sottoposte a ETI è in aumento. Tuttavia, i dati sulla sicurezza di ETI durante la gravidanza, sebbene generalmente rassicuranti, si riferiscono solo a pochi casi.
Da studi precedenti (FFC#1/2021 e FFC#1/2023) si è visto che ETI ha, come effetto indiretto, l’accumulo nelle cellule di specifici lipidi (molecole di grasso), chiamati diidroceramidi (dHCer). Sebbene un aumento dei dHCer può essere utile per l’efficace recupero della proteina CFTR, è importante monitorare che un eccessivo accumulo non si traduca in potenziali effetti negativi sulla salute dei giovani con FC. È noto, infatti, che un importante accumulo di dHCer ha un impatto su alcuni aspetti chiave dello sviluppo del sistema nervoso. Questo progetto è specificamente mirato a escludere questo potenziale problema di sicurezza: in particolare, conducendo studi in vivo su un modello animale, i ricercatori si propongono di comprendere se l’esposizione a Kaftrio durante la gravidanza, l’allattamento al seno e nel periodo dello sviluppo possa portare nel feto/neonato e nei giovani con FC a un accumulo di queste molecole di grasso nei tessuti.
Le informazioni raccolte, indipendentemente dal risultato (se ETI provoca o meno l’accumulo di diidroceramidi e alterazioni nello sviluppo del sistema nervoso), saranno utili per migliorare le opzioni terapeutiche per le madri e i giovani con FC. Infine, il piano sperimentale fornirà anche gli strumenti per monitorare, nel sangue, biomarcatori molecolari legati all’accumulo di dHCer che potrebbero essere usati come strumenti per mettere a punto e continuare il trattamento stesso.
CHI HA ADOTTATO IL PROGETTO
Delegazione FFC Ricerca Miriam Colombo Ospedaletti – Imperia

€ 15.000
Delegazione FFC Ricerca di Genova “Mamme per la ricerca”

€ 100.000
Delegazione FFC Ricerca di Rovigo

€ 20.000
Delegazione FFC Ricerca di Milano

€ 40.000
Delegazione FFC Ricerca di Catania Paternò

€ 33.425
Delegazione FFC Ricerca di Rovigo

€ 20.000