Identificare le proteine-etichetta UBL che, legandosi a CFTR-F508del, ne determinano la degradazione; individuare le proteine DUB che rimuovono le UBL permettendo il recupero della CFTR mutata.
Definizione dei processi di degradazione della CFTR mutata e identificazione di nuove molecole per migliorare l’azione di modulatori attualmente disponibili.
Studio di peptidi antimicrobici derivati da pelle di anfibio e del loro possibile effetto benefico sulla permeabilità dell’epitelio bronchiale FC.
Riposizionamento computazionale di farmaci e composti naturali per selezionare possibili molecole finalizzate al recupero del funzionamento di CFTR-F508del mutata.
Indagare se alcune modifiche della proteina CFTR-F508del, dopo il suo assemblaggio, favoriscano il recupero della sua funzione di canale del cloruro.
Studio del complesso di proteine (proteoma) espresse dalle cellule del sangue (monociti) per trovare nuovi biomarcatori per valutare l’efficacia del potenziatore VX-770 (ivacaftor).
Un test per misurare il recupero dell’integrina, la proteina che consente adesione e migrazione dei globuli bianchi nel sito dell’infezione, per effetto dei farmaci modulatori di CFTR mutata.
Nuovo modello di fibrosi cistica che riproduce in un chip tridimensionale la struttura completa del bronco, che può essere esposto a condizioni di infezione/infiammazione e al trattamento con nuovi farmaci.
Con il progetto Task Force for Cystic Fibrosis sono stati identificati nuovi composti molto attivi in vitro per correggere la proteina CFTR. Tra questi si è scelto il più potente e promettente, il composto ARN23765, per sottoporlo allo sviluppo preclinico, fase indispensabile per candidarlo agli studi clinici sull’uomo.