Vertex Pharmaceuticals ha annunciato (1) di aver proposto alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense tre nuove domande di estensione d’uso per i farmaci TRIKAFTA (elexacaftor / tezacaftor / ivacaftor), SYMDEKO (tezacaftor / ivacaftor) e KALYDECO (ivacaftor). Queste proposte normative hanno lo scopo di ampliare la prescrivibilità di TRIKAFTA, SYMDEKO e KALYDECO per includere ulteriori mutazioni di CFTR, classificate come rare, consentendo a persone con fibrosi cistica (FC) non precedentemente eleggibili per questi medicinali l’opportunità di beneficiare di un trattamento mirato al difetto di base della malattia. Vertex stima che almeno 1.100 nuove persone con FC negli USA potrebbero rientrare in questa opportunità. Inoltre, queste proposte normative potrebbero anche consentire ad alcune persone con FC, che sono attualmente idonee per KALYDECO, di diventare idonee per SYMDEKO o TRIKAFTA mentre alcune persone attualmente idonee per SYMDEKO potrebbero diventare idonee per TRIKAFTA. Le proposte si basano su dati di analisi cellulare effettuate in laboratorio, in vitro quindi, le quali mostrano che alcune mutazioni rare di CFTR, così testate, rispondono a uno o più dei suddetti modulatori di CFTR. Va segnalato che Vertex non ha ancora reso noto quali sarebbero le mutazioni definite rare per le quali è stata avanzata la richiesta. La decisione di FDA è prevista entro il 30 dicembre 2020, e a questa potrebbe seguire una analoga proposta anche all’Agenzia Europea EMA.
Questa nuova richiesta a FDA evidenza come sia promettente la strategia della “teratipizzazione” (Theratyping), anche intesa come “medicina personalizzata”, in cui le mutazioni rare vengono testate in laboratorio – utilizzando un test cellulare in vitro, secondo il comunicato Vertex, oppure test su cellule prelevate direttamente dal malato (test ex-vivo), secondo un’altra via promettente – per determinare se rispondono ai modulatori CFTR. Tra i nuovi progetti di ricerca proposti per un finanziamento da FFC (2), non mancano quelli che puntano proprio a questo approccio di medicina personalizzata, già perseguito anche negli anni passati su vari fronti di ricerca: si veda ad esempio l’ultima recensione da progetto FFC (3).
Lo scenario è in rapido cambiamento, costringendo i ricercatori e soprattutto i medici ad adeguarsi in tempi rapidi a normative in continua evoluzione e non sempre chiare. In Europa le novità arrivano con un certo ritardo rispetto agli Stati Uniti, creando frustrazioni tra chi giustamente aspetta i nuovi farmaci. Non possiamo che mantenere costantemente alta l’attenzione sulle novità in merito ai protocolli terapeutici, attiva la ricerca scientifica, per garantire un dialogo internazionale proficuo, e aperta la collaborazione fra le organizzazioni che in Italia si occupano di fibrosi cistica, per accorciare i tempi dell’attesa.
1) investors.vrtx.com/news-releases/news-release-details/fda-accepts-vertexs-supplemental-new-drug-applications-trikaftar
2) Online i nuovi progetti di ricerca FFC 2020, 1/09/2020
3) Verso una terapia antibatterica più personalizzata? Analisi del microbioma polmonare in 22 pazienti FC, 24/08/2020