Recensioni in continuo aggiornamento sulle pubblicazioni dei più recenti avanzamenti nel campo della ricerca italiana e internazionale sulla fibrosi cistica.
Effetti collaterali contenuti ed efficacia della nuova formulazione.
Un ulteriore studio per combattere Burkholderia cenocepacia identifica una nuova classe di molecole attive contro questo patogeno opportunista (progetto FFC 19/2015).
Si ritiene esista una qualche associazione tra l’uso dei fermenti lattici e il buon andamento dei parametri respiratori e gastrointestinali, in assenza di effetti collaterale dannosi a essi attribuibili. Non esistono però a tutt’oggi evidenze sufficienti basate su casistiche omogenee, né raccomandazioni precise riguardo al tipo e al dosaggio specifico di questa terapia.
Anche se escreato e tampone faringeo sono negativi per Pseudomonas aeruginosa, talvolta il batterio può essere lo stesso presente nel Liquido Broncoalveolare (BAL).
Kalydeco è efficace nei malati FC che hanno R117H (accompagnata dalla variante 5T o 7T) come seconda mutazione e presentano sintomi evidenti di malattia respiratoria.
Uno studio che getta nuova luce sul possibile meccanismo molecolare tramite cui TMA recupera l’espressione funzionale di F508del.
Se sono informati e c’è un contesto che favorisce la conoscenza diffusa della malattia, i parenti utilizzano in discreta misura il test genetico per sapere se sono portatori.
Uno studio restrospettivo offre spunti per rivalutare il trattamento prolungato di azitromicina come antinfiammatorio in fibrosi cistica.
I risultati dello studio suggeriscono che il protocollo terapeutico utilizzato dal Centro FC di Monaco sia stato efficace per eradicare dalle vie aeree lo St. aureus meticillinoresistente.
Volti e voci che raccontano la quotidianità di chi combatte giorno per giorno, un respiro per volta, la fibrosi cistica. Una malattia invisibile che consuma i polmoni e gli anni e che solo la ricerca ha il potere di sconfiggere.