Recensioni in continuo aggiornamento sulle pubblicazioni dei più recenti avanzamenti nel campo della ricerca italiana e internazionale sulla fibrosi cistica.
Resolvina D1 aumenta la sopravvivenza, diminuisce il numero di batteri e i segni di infiammazione polmonare in modelli animali FC (da Progetto FFC#21/2014).
Progetti finanziati dalla Fondazione portano risultati interessanti sul possibile utilizzo con azione antinfiammatoria dei semi neri del deserto (FFC #14/2012, #8/2014, #17/2014, #22/2015).
Le caratteristiche cliniche e genetiche dei soggetti asiatici affetti da FC differiscono da quelle dei pazienti di razza caucasica.
L’iniziale diversità dei ceppi batterici si riduce nel tempo indipendentemente dall’uso di antibiotici, portando alla selezione di batteri dominanti con attività proinfiammatoria.
Marco è un giovane medico che lavora presso un Centro per la cura della fibrosi cistica. Si chiede quale schema di terapia antibiotica utilizzare per la sua piccola paziente Francesca,
L’aggiunta di doxiciclina all’usuale terapia riduce le metalloproteasi infiammatorie e sembra avere impatto clinico positivo nella riacutizzazione in corso e nel periodo successivo.
I pazienti FC con mutazione G551D trattati con ivacaftor mostrano rapido incremento di peso. Perché?
Una ricerca che dimostra come il gallio, somministrabile per via aerosolica, potrebbe esercitare notevole attività antibatterica contro Pseudomonas aeruginosa.
Aperta una nuova linea di ricerca per contrastare l’infiammazione e correggere il difetto di base FC, in attesa di conferme e approfondimenti.
Volti e voci che raccontano la quotidianità di chi combatte giorno per giorno, un respiro per volta, la fibrosi cistica. Una malattia invisibile che consuma i polmoni e gli anni e che solo la ricerca ha il potere di sconfiggere.