Mancano studi per documentare il beneficio psicologico dell’animale da compagnia specificatamente nella popolazione con fibrosi cistica (FC). Sappiamo però, da ricerche nell’ambito di altre patologie croniche, che la terapia con animali può apportare beneficio in senso psicologico e sociale per il malato. A livello individuale, è necessaria un’attenta valutazione del rapporto rischi/benefici per la persona che vorrebbe avere un animale domestico. Infatti, dal punto di vista delle patologie, le persone con FC sono a maggior rischio di zoonosi, cioè quelle malattie trasmesse da animali domestici: il difetto alla base della fibrosi cistica modifica le vie aeree e in particolare compromette il sistema immunitario innato, rappresentato dalla pulizia dei bronchi da parte del muco bronchiale trasportato verso la bocca dal movimento delle cilia bronchiali (clearance muco-ciliare) e dagli antibiotici naturali, presenti sulla superficie delle cellule che ricoprono i bronchi.
Gli animali domestici possono trasmettere virus, batteri e funghi che possono essere causa dell’infezione cronica delle vie aeree. Sono a rischio particolare le persone con immunosoppressione, come quelle sottoposte a un trapianto d’organo, ma anche i bambini di età inferiore ai 5 anni, che hanno un sistema di difesa immunologica in evoluzione e che portano spesso le mani alla bocca. A loro è più complicato raccomandare e ottenere una igiene frequente delle mani, specie quando sono a contatto con gli animali domestici.
Le segnalazioni di zoonosi nella fibrosi cistica o di patologia polmonare in rapporto al contatto con animali domestici sono peraltro sporadiche (come riportato in questo articolo scientifico). Vi è stata invece una segnalazione ripetuta di aspergillosi broncopolmonare allergica associata al contatto con animali domestici: Aspergillus fumigatus è un fungo ubiquitario che può provocare allergia, come altri allergeni inalati, tra cui la polvere o i pollini, e una malattia polmonare con focolai broncopneumonici, che può essere ricorrente e danneggiare i polmoni (come spiegato in questo articolo e in questo articolo). Sullo studio di Aspergillus fumigatus e della risposta immunitaria in caso di infezione, Fondazione ha sostenuto il progetto FFC#15/2022 recentemente concluso e i cui risultati sono in fase di pubblicazione.
Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie degli USA inserisce il criceto e i roditori tra gli animali più a rischio di trasmettere germi potenzialmente pericolosi per l’uomo, anche a livello di popolazione generale come si può leggere in questa pagina del loro sito. Inoltre, lo stesso Centro raccomanda anche per i soggetti sani le seguenti misure di prevenzione della trasmissione di infezioni dagli animali domestici all’uomo: 1) il lavaggio delle mani con acqua e sapone dopo ogni contatto con gli animali domestici; 2) controlli veterinari per mantenere sani gli animali domestici; 3) mantenere l’igiene degli animali, disinfettare con periodicità gli oggetti che questi utilizzano, mantenendoli in altri luoghi alternativi alla cucina.
Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca