Le cisterne d’acqua possono essere terreno per la proliferazione di batteri: è importante curarne la manutenzione 

autore

Sara

Domanda

Gentilissimi, mia figlia di 20 mesi è affetta da FC (F508del e delezione esone 2), i nonni si sono trasferiti in un appartamento ove non vi è una vera e propria linea diretta dell’acqua ma l’acqua viene pompata in una cisterna e poi viene consumata per uso domestico. L’acqua non è stagnante, è una cisterna abbastanza piccola. Abbiamo fatto analizzare l’acqua per coliformi, Escherichia coli, enterococchi e streptoccochi e Pseudomonas aeruginosa: è risultato tutto negativo, ma si sono dimenticati della Burkholderia cepacia. Mi chiedevo se comunque potevo utilizzare tale acqua senza doverla farla bollire prima e se vi possa essere il rischio di contagio da B. cepacia.
Inoltre l’acqua in questione proviene dall’acquedotto, il problema è che non c’è abbastanza pressione per poterla avere diretta senza l’utilizzo della cisterna (hanno fatto dei lavori ma purtroppo non sono serviti), abitano in collina al 3 piano. Ho girato le analisi al centro FC di riferimento ma in attesa di risposta volevo avere un vostro parere, vi ringrazio anticipatamente.

Risposta

Nella cisterna ci sarà comunque la stasi dell’acqua per un certo periodo di tempo, proprio perché si attinge l’acqua solo temporaneamente e non in modo continuo. Nella cisterna si possono formare dei residui e biofilm (forme di aggregazione batterica) che rappresentano un terreno per la crescita di microorganismi. È importante, perciò, una buona manutenzione della cisterna, che comporta, con una certa frequenza, il suo svuotamento, la pulizia interna e la disinfezione. Conviene affidarsi a ditte specializzate per eseguirla e usare i prodotti più adatti per disincrostazione e disinfezione. La cisterna, se esterna, può essere inoltre sottoposta a variazioni della temperatura ambientale, che anche esse possono favorire la formazione di residui, biofilm e perciò crescita di microorganismi.

Oltre ai batteri citati va certamente considerata anche il Burkolderia cepacia complex e la Legionella. Probabilmente si può richiedere all’ufficio igiene dell’Unità Sanitaria Locale di eseguire i prelievi di acqua per il controllo microbiologico, e anche come e da chi va eseguita la manutenzione periodica della cisterna. A nostro parere conviene comunque disinfettare l’acqua prima del suo uso attraverso la bollitura. 

Non abbiamo trovato documenti specifici nel sito web dell’Istituto Superiore di Sanità ma l’ufficio igiene dell’USL potrà fornire le indicazioni più appropriate e aggiornate.

 

Dott. Cesare Braggion, Direzione scientifica FFC Ricerca