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28 Luglio 2015

Vorrei fare l’infermiera

Autore: Annika
Argomenti: Vivere con FC
Domanda

Buongiorno, sono una ragazza di 17 anni affetta da fibrosi cistica. L’anno prossimo termineró i corsi di studio per quanto riguarda le scuole superiori e vorrei iscrivermi all’università. Mi piacerebbe tanto diventare un’infermiera e quindi iscrivermi a scienze infermieristiche, ma ora mi è sorto un dubbio: per chi come me è affetto da FC questo lavoro è sconsigliato a causa del continuo contatto con ospedali e ammalati di vario tipo e che quindi potrebbero essere fonte di infezioni? Tempo fa avevo letto su un libro dedicato al fibrosi cistica i mestieri sconsigliati, ma ora non li ricordo. Aspetto una vostra risposta.
Distinti saluti.

Risposta

Ogni problema di salute può comportare limitazioni nelle scelte di lavoro. Le persone con fibrosi cistica hanno un’ampia possibilità di scelta, purché siano tenute in considerazione alcune condizioni legate alla necessità che il lavoro sia utile e non dannoso sia alla soddisfazione della persona sia allo stato di salute. Più che su un elenco di mestieri consigliati sarebbe utile ragionare su mestieri o professioni che consentano tempi liberi per le cure e per l’attività sociale e fisica, che si svolgano in ambienti salubri, che siano compatibili fisicamente con il proprio stato di salute e che non pongano problemi per il contatto con le persone.
Sulle scelte di fondo per il futuro professionale conviene consultarsi comunque con il medico (o altri operatori) del centro di cura, perché vi sono aspetti della malattia molto diversi da caso a caso e queste diversità possono influire sulle scelte di “che cosa farò da grande”.
Si può capire lo spirito di idealità che ispira una persona a formarsi come infermiera. Tuttavia le limitazioni indicate da chi ci pone la domanda sono vere e condivisibili. Benché oggi gli infermieri siano chiamati a fare un po’ di tutto, comprese alcune funzioni burocratiche di ufficio, il loro impegno prevalente è comunque presso persone malate e in ambienti ospedalieri, di corsia, sale operatorie o ambulatoriali. In tali ambienti, anche per il diretto contatto diretto o indiretto con persone potenzialmente portatrici di infezioni, la possibilità di acquisire agenti infettanti non desiderabili rimane, in linea di massima, una controindicazione per persone con fibrosi cistica. Inoltre, in generale, gli infermieri spesso debbono sostenere un carico di lavoro stressante e defatigante e sono quasi sempre coinvolti in un rapporto con i malati che richiede loro una solida capacità di tenuta emotiva.

Informazioni utili in generale si possono trovare su questo sito in un libretto scaricabile: Fibrosi cistica: parliamone insieme. L’età adulta.

G. M.


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