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26 Aprile 2011

Vecchio tema, non ancora compreso: mutazioni CFTR e decorso della malattia

Autore: Fifi
Domanda

Ho un bimbo di tre mesi con FC diagnosticata attraverso screening neonatale. Le mutazioni CFTR riscontrate sono D1152H/1717+1G>A. Si può prevedere quale sarà il decorso della malattia?

 

Risposta

Il contenuto di questa domanda e la modalità con cui è posta ci offrono la possibilità di tornare su di un argomento più volte affrontato: le mutazioni genetiche non sono le sigle di una lotteria, gestita dal “caso” e, anche se conosciute (continuando il paragone : “estratti i numeri”) le mutazioni non hanno il potere di determinare incondizionatamente il futuro del bambino e della sua malattia. Si è creato purtroppo quest’atteggiamento (a nostro avviso alimentato dai clamori, spesso ingiustificati, che i mass media diffondono intorno agli sviluppi della genetica, e dalla scarsa capacità-disponibilità dei medici a fornire informazioni corrette sull’argomento) per cui anche nel campo della fibrosi cistica un genitore formula la domanda in maniera molto succinta (tanto la ritiene scontata!) e la “imposta” come se fosse un SMS e come se ad ogni sigla corrispondesse un tasto con informazioni standardizzate e un destino da tutti condiviso. Non è così. Il decorso della malattia è condizionato dal tipo di mutazioni genetiche presenti nel genotipo, ma anche ad altri possibili geni, detti “modificatori”, che ancora non conosciamo bene, ma in larga parte è determinato dalle cure oggi disponibili e dal modo con cui ci si attiene ad esse, nonchè dall’ambiente (inteso in senso allargato: famiglia, clima, benessere sociale e psicologico).

Una risposta individuale non è possibile. Esistono delle previsioni di massima, da prendere con molta cautela. Nel caso di questo bambino il genotipo è composto di due mutazioni, una che è ritenuta “severa”, la 1717+1G>A (classe I), e l’altra che è ritenuta “lieve” (D1152H, classe IV). Le mutazioni lievi si accompagnano in genere a sufficienza pancreatica, è più difficile dire se si accompagnano a problemi respiratori e di che entità questi possano essere. Le mutazioni severe si accompagnano in genere a insufficienza pancreatica e a presenza di sintomi polmonari, che possono essere molto variabili.
Se nel genotipo è presente una mutazione lieve, a livello pancreatico in genere il suo effetto prevale su quello della mutazione severa, con il risultato che il pancreas funziona; non si sa invece che cosa avvenga a livello polmonare: qui gli effetti della combinazione di una mutazione lieve e di una severa non sono prevedibili.

Si possono vedere anche le risposte “Effetti clinici della combinazione di una mutazione severa con una lieve: il caso del genotipo del e 17a,17b,18/D1152H“(24/09/2010); “Ripristino della funzione CFTR difettosa a causa di mutazioni “splicing” (09/03/2005); “Il genotipo è determinante per la vita di una persona?“(01/05/2008).

 

G. Borgo


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