Nel Seminario di Primavera dello scorso maggio si parlò di vaccino anti-Pseudomonas. Vorrei sapere come stanno procedendo le ricerche in questo campo.
Gli studi sui vaccini anti-Pseudomonas nella fibrosi cistica sono inziati circa 10 anni fa. Il problema fondamentale di questi vaccini è quello di trovare un “antigene”, cioè la sostanza o le sostanze derivate dal batterio che non siano tossiche e che siano capaci di indurre nell’organismo cui vengono somministrate una risposta immune (in sostanza la produzione di anticorpi di difesa contro l’infezione), sufficientemente forte e duratura. Finora sono state provate diverse sostanze, incluse alcune costituenti la capsula batterica, antigeni dei cosiddetti “flagelli” del batterio (filamenti che ne favoriscono la mobilità), antigeni del “pilo” (il segmento con cui il batterio si attacca alle cellule), proteine sintetiche dell’adesione batterica alle cellule (adesine) ed altre. Molti sono stati sinora gli studi in provetta e sugli animali, pochisimi quelli sull’uomo. Di questi ultimi sappiamo che il vaccino impiegato ha indotto una discreta risposta di anticorpi nella maggior parte dei soggetti trattati ma ancora non sappiamo quanto la vaccinazione sia in grado di impedire l’acquisizione di Pseudomonas. Da uno studio ancora in corso, condotto dal gruppo di Doering (Tuebingen) con un vaccino “anti-flagelli” (gli anticorpi prodotti paralizzerebbero il batterio, impedendogli di diffondersi nell’albero respiratorio e di attaccare le pareti bronchiali) sarebbe stata osservata una buona risposta anticorpale e un certo contenimento nell’acquisizione di Pseudomonas. Ma attendiamo in futuro dati più controllabili e convincenti. In sostanza, i vaccini anti-Pseudomonas sono allo stato attuale ancora materia di ricerca biologica ed in parte clinica (con primi risultati incoraggianti) e non possiamo prevedere quando saranno disponibili per un trattamento preventivo sicuro. Certamente questi vaccini avranno senso per la somministrazione a soggetti che non hanno ancora acquisito la Pseudomonas: anche gli studi clinici sinora effettuati sono stati su pazienti non colonizzati dal batterio.