Commento della dietista
Ho letto la lunga domanda con molta attenzione e vi ho letto anche tutte le ansie di una mamma (giustificate).
Cercherò di rispondere punto per punto .
- l'oscillazione periodica dal 25° al 50° centile nella crescita di un bimbo è normalissima: non sempre la curva deve seguire pedissequamente le curve standard di crescita, e oltre al peso andrebbe anche valutata la lunghezza, con il rapporto che c'è tra quel peso e quella lunghezza.
- per quanto riguarda i cibi a pezzetti, dobbiamo ricordarci che i bimbi hanno dei tempi di maturazione diversi da caso a caso: non sempre un bimbo di 18 mesi deve necessariamente saper o voler masticare. Diamo alla piccola i suoi tempi dunque e proporrei di continuare le pappe uniche frullate e di riproporre almeno 2 - 3 volte a settimana i cibi a pezzetti, tipo polpettine di tritato o prosciutto cotto cioè cibi più morbidi che necessitano di minore masticazione.
- per quanto riguarda l'addome disteso, c'è da chiedersi se la piccola prende gli enzimi pancreatici correttamente: perché questo aspetto dell'addome potrebbe far pensare a un non sufficiente controllo digestivo da parte degli enzimi.
- si ai legumi perché sono un' ottima sostituzione delle proteine della carne e del pesce: almeno 2 volte a settimana quelli secchi. Per evitare che si possa formare ulteriore aria consiglio di non frullarli ma di passarli nel classico passa-pomodoro, in modo tale che le scorie della buccia non finiscano con il passato, riducendo così la produzione di gas.
- per reintrodurre l'uovo, due dritte culinarie: fare una semplice pasta alla carbonara con il prosciutto cotto in sostituzione del guanciale e usando un tuorlo intero per girare la pasta in padella e farla insaporire un po'. Oppure fare delle frittatine con: un uovo intero, pangrattato, parmigiano, latte, sale, fino ad ottenere una consistenza tale da poterle prendere con un cucchiaio e versarle in padella in olio caldo, appena cotte versare le frittatine nel sugo di pomodoro cotto a parte e fare insaporire circa 15 minuti: per ogni 2 polpettine cosi fatte 2 creon da 10.000.
- per quanto riguarda il pesce si è mai provato a fare il brodo di pesce con olio, pomodoro, cipolla e prezzemolo, colandolo e cucinando la pastina nel brodo ottenuto aggiungendo a fine cottura 1 cucchiaio di pesce frullato? Per una porzione 2 creon da 10.000.
- per quanto riguarda il pesto, forse le hanno dato fastidio le mandorle. E' consigliabile la frutta secca solo dopo i 3 anni.
- per lo schema settimanale è preferibile rivolgersi alla dietista del centro dove la piccola è seguita.
Sabrina La Fata, (Dietista, Centro Regionale Fibrosi Cistica, Palermo)
Commento della Psicologa
La lettera, quella di una mamma preoccupata di fare il meglio per la sua bambina, che inizialmente cresceva bene e che da qualche tempo sembra avere rallentato, con modifica notevole del suo "appetito", solleva molte considerazioni. Farla crescere e alimentarla nel "modo giusto" è collegato non solo all'idea di riuscire ad avere un buon controllo sulla malattia - e quindi un senso di efficacia delle cure - ma, in generale, anche ad una verifica delle proprie qualità materne ("sono buona madre"): quindi non solo curare il proprio figlio, ma anche farlo crescere bene è compito del genitore di un bambino con FC.
Emerge una preoccupazione diffusa, che è nei "numeri" dei percentili che sembrano scandire l'andamento della sua crescita, è nell'elenco dei numerosi cibi provati a volte con insuccesso: il clima emotivo è quello di difficoltà (molti degli alimenti proposti sono rifiutati), c'è una altissima attenzione sul momento del pasto, tanti interrogativi: "cresce?....faccio bene?...perché non mi mastica?...le fa male? E se le fa male?...controlliamo se le ha fatto male.".
La relazione alimentare tra genitore e bambino in generale non è semplicemente "introdurre calorie" ma anche comunicare emozioni, come il piacere, il gusto, il gioco, ma anche l'ansietà, le paure, che possono rendere la proposta del cibo più frammentata, a volte più rigida o piena di espedienti. I periodi di variazione dell'appetito a volte sono fisiologici, altre volte possono andare di pari passo con eventi di stress familiare o oscillazioni dell'emotività di chi ha cura del bambino (genitore), ma anche con aspetti caratteriali (indipendenza e oppositività), che si strutturano via via nel bambino.
Come a volte può succedere anche a bambini senza malattia cronica, la bambina della domanda potrebbe avere una lieve inibizione della masticazione, che spesso insorge in specifici periodi di crescita (es., la dentizione): non bisogna allarmarsi però, ma cercare di valutare se nel genitore c'è una forte ansietà legata al momento del pasto ("deve mangiare, non può non mangiare", il cibo non come piacere ma come dovere, quasi un farmaco), e se nella bambina il cibo solido sollecita "ansie" che si traducono nel rifiuto dello stesso (succede). A seguire, se questo aspetto persiste, sarebbe utile un approfondimento psicologico: ci si può allo psicologo del centro, o ad un consulente psicologo infantile.
Come operatori FC conosciamo i motivi dell'ansietà di un genitore, soprattutto legata alla crescita ed all'alimentazione, e per questo non minimizziamo i problemi; ma dobbiamo sempre chiederci se la stessa ansietà (comprensibile, come qui è stata espressa), a volte rinforzata da interventi medici troppo prescrittivi e rigidi, non favorisca lo strutturarsi di alcune rigidità, o di comportamenti oppositivi, evasivi o selettivi rispetto al cibo.
Sono però problemi che possono essere superati e che ci dicono che la crescita del bambino ha una forte sensibilità al clima emotivo dell'ambiente familiare in cui è inserito, e che può segnalare aspetti di disagio affrontabili.