Salve, sono una paziente FC di 25 anni, e quest’anno mi sono trovata costretta a fare un ricovero in stanza quadrupla, in un reparto di pneumologia, per fare gli esami per essere messa in lista trapianto. Dapprima ero con altre due ragazze FC (di cui una trapiantata) però con gli stessi germi, e successivamente anche con una paziente con polmonite da Stafilococco (io ho Pseudomonas). Pazienti delle altre stanze che entrano ed escono come gli pare nella mia, senza che nessuno gli dica niente, e mi sembra una cosa molto strana, dato che le regole per evitare la trasmissione di infezioni crociate, anche tra pazienti con stessi germi ma magari resistenze diverse, son note a tutti da anni. Inutile dirvi tutte le mia paure di prendermi qualcos’altro e peggiorare ulteriormente le mie giá precarie condizioni. Entrerò a breve in lista d’attesa per il trapianto polmonare e molto sicuramente dovrò fare altri ricoveri nello stesso reparto, vorrei quindi solo sapere cosa ne pensate voi a riguardo e come posso tutelarmi in futuro. Grazie.
Chi ci scrive ha perfettamente ragione. In quel reparto non si seguono elementari norme di prevenzione di trasmissione di infezione tra persone malate, tanto più nel caso di persone con fibrosi cistica. Queste persone dovrebbero avere una stanza personale riservata in occasione di ricovero ospedaliero e i contatti tra malati dovrebbero essere rigorosamente limitati e controllati. Ci chiediamo perché la cosa non venga discussa con il medico responsabile del reparto. È anche il caso eventualmente di comunicarla alla direzione sanitaria dell’ospedale. Se in quell’ospedale c’è un servizio sociale, l’operatore sociale dovrebbe essere interpellato come mediatore, tanto più nella prospettiva di possibili ripetuti ricoveri nello stesso reparto e con un malato in possibile attesa di trapianto polmonare.